Gioia Tauro, presentato “Malavuci” di Antonella Perrotta

Si  è svolto a Gioia Tauro a Gioia Tauro,  presso Largo Barone(Centro Storico Piano delle Fosse), l’ultimo appuntamento del Tauro Book 2024, fortunata Kermesse organizzata dal Gruppo di Lettura Lab Donne.

Protagonista della serata  è stata la  scrittrice Antonella Perrotta con la sua opera “Malavuci”.

Milena Priolo del Lab Donne, dopo aver dato il benvenuto al numeroso pubblico presente, ha presentato l’autrice.

Antonella Perrotta nasce in Calabria, dove vive e lavora.

Laureata in giurisprudenza è appassionata da sempre di storia, scrittura e letteratura. Suoi racconti sono presenti in volumi collettanei. Collabora, inoltre, con riviste e blog culturali. “Malavuci” è il suo secondo romanzo, dopo “Giuè”.

 A seguire il sindaco di Gioia Tauro avv. Simona Scarcella, dopo aver ringraziato il  Lab Donne per la riuscita dell’importante Kermesse; si è soffermata sulla tematica affrontata nel libro, che ricorda tanto il romanzo “Il Buio oltre la siepe” di  Harper Lee.

L’avv. Scarcella ha sottolineato che la verità trova sempre la sua strada e solo Gesù è la Verità assoluta.

Subito dopo Milena Priolo ha dialogato con l’autrice.

Dal dialogo è emerso che l’opera è  ambientata nell’anno 1919  e narra una storia di maldicenze, fraintendimenti e segreti. Di un dramma familiare raccontato con ironia, ambientato in un immaginario borgo che appare come un palcoscenico, pieno di fascino e minacce, dove tutti si conoscono e sembrano sapere tutto di tutti.

Sasà e Lela, vittime di sentenze capaci di segnare il futuro, la giovane Faustina, prostituta per necessità, Antonio e Caterina, protagonisti di un matrimonio imperfetto. I loro destini s’inseguono in un avvincente romanzo che va dritto al cuore, in cui colpi di scena e cattiverie si alternano a risate amare. L’autrice sviscera e scardina, con leggerezza, il virus dei pregiudizi e delle ipocrisie, mettendo in risalto barriere interiori e atteggiamenti discriminatori che generano dolore e ingiustizie.

 “Malavuci”,  unisce ironia e intolleranza verso le ingiustizie sociali.
 L’autrice ha sottolineato :”Questo libro nasce da un guizzo portato dal vento. Ha soffiato per una notte intera, a momenti ricordava un cicaleccio soffuso in altri, invece, un lamento cupo. Ho iniziato a scrivere la storia senza un canovaccio, è venuta fuori da sé e ha inglobato alcuni miei studi sull’epidemia spagnola, sui profughi in Calabria durante la Prima Guerra e anche il mio dissentire dall’ipocrisia sociale che produce discriminazione”.

Infine Monica della Vedova e Saveria Lollio, fondatrici del Gruppo di Lettura Lab Donne, si sono soffermate sull’importanza dei Gruppi di Lettura e hanno ringraziato l’Amministrazione Comunale per la disponibilità, in particolare il Vice sindaco Antonio Parrello per lo storico impegno profuso.

Degno di nota è stato l’intervento di Angela Martino del Lab Donne.

L’Evento è stato intervallato dalle letture di alcune pagine del libro dalla signora   Teresa Castaldo,  dalla signora Maria Alvaro e dall’attrice Carmen Orso.

La parte musicale è stata curata dai Compagni di Viaggio e dall’attrice Carmen Orso.

Caterina Sorbara