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Gioia Tauro, presentato il libro dopo il buio. Storia di un amore malato-Tra le righe libri di Merilia Ciconte

Dopo il buio. Storia di un amore malato-Tra le righe libri-  è il primo romanzo di  Merilia Ciconte.

Il romanzo narra la vicenda di un mancato femminicidio.

È la storia di Viola e Claudio, due giovani che s’innamorano e vivono la loro storia d’amore; all’inizio in maniera totale, ma in seguito tristi episodi del passato di Claudio, mai del tutto dimenticati, riemergono prepotentemente facendolo diventare violento e costringendo Viola a subirne le angherie.

La loro vita scorre nei racconti di entrambi a ritroso, in flashback, dove se ne ripercorrono tanti frammenti. È un romanzo a due voci, è una storia raccontata dai due protagonisti, e ognuno di loro dà al lettore la sua personale chiave di lettura.

Si sono conosciuti e innamorati, convinti che il loro rapporto sarebbe durato per sempre. Claudio ha avuto un’infanzia triste, un trascorso che rasenta l’infelicità. Ha subito l’abbandono della madre e l’anaffettività del padre, rinchiudendosi sempre di più in se stesso. Ha un carattere riservato e, nonostante ami Viola, è sospettoso, geloso, e queste sue insicurezze lo spingono a bere sempre di più e a diventare violento. Lei ha l’obbligo di nascondere agli altri la realtà che vive in casa: i due devono apparire felici al mondo esterno.

Finché un giorno Viola, non sopportando più gli sbalzi d’umore e le continue violenze, decide di andare via, di lasciarlo. Iniziano a litigare, la donna vede il luccichio di una lama nella mano di Claudio.

 La sente gelida dentro di sé. Sente il dolore, lancinante. Cerca di lottare, ma la battaglia è impari. Non ha armi. Ha solo lacrime che scendono piano e un urlo che le muore in gola. Riesce, fortunatamente a sopravvivere e a raccontare.

Il romanzo della Ciconte è stato presentato qualche giorno fa a Gioia Tauro nella raffinata location di Palazzo Baldari da “Lab donne”,  Laboratorio donne Gioia Tauro, nell’ambito del “Maggio dei libri”.

Dopo i saluti di Monica Della Vedova che, si è soffermata sull’importanza della lettura,  indispensabile per la crescita culturale e civile; Serena Multari, Componente Commissione Pari Opportunità della Regione Calabria, ha  presentato l’autrice, architetto e direttrice del Museo Civico dei Marmi di Soriano Calabro.

Subito dopo, l’autrice ha raccontato la genesi del libro, vincitore nel 2016 del Premio speciale “Essere donna oggi”.

A seguire Elisabetta Tripodi, ex sindaco di Rosarno, ha puntualizzato che purtroppo i casi di femminicidio aumentano di giorno in giorno.

E’ importante che le donne abbiano il coraggio di denunciare e allontanarsi  da questi amori “malati”.

La Tripodi, ha ricordato che in Italia fino al 1968 c’era ancora il “delitto d’onore”, ma la cosa che fa più paura è che,  spesso da noi,   in Calabria anche le nuove generazioni sono imprigionati in retaggi culturali sbagliati.

L’emancipazione femminile oggi sta subendo dei colpi molto gravi.

 Continuando il suo discorso, la Tripodi ha ricordato la scomparsa di Maria Chindamo e, ha poi concluso il suo intervento,  dicendo che è indispensabile creare un centro antiviolenza in seno alla Città Metropolitana.

L’evento è stato coordinato dalla prof. Saveria Lollio ed è stato  intervallato dalla letture di  alcune poesie di  Anna Maria Deodato e delle alunne dell’ Istitituto Severi –Guerrisi della città.

Numeroso il pubblico presente in sala che, ha anche  potuto ammirare una mostra d’arte organizzata da Carmela Vaticano, Presidente dell’Associazione Culturale “Gioia nell’arte”.

Hanno esposto le loro opere gli artisti: Giusy Gaglianò, Ermanno Formica, Graziella Papalia, Maria Neve Pinto, Rosanna Ruggero, Salvatore Saffioti, Maria Carmela Scidone e Angela Ruggero.

L’evento è stato patrocinato dal Comune di Gioia Tauro ed è stato preceduto dalla visita del Museo Archeologico Metauros, guidata da Alessandra Bagalà.

Caterina Sorbara