Gioia Tauro, preghiera per la pace della Comunità di Sant’Egidio
Si è tenuta al Duomo di Gioia Tauro la “Preghiera per la pace” della Comunità di Sant’Egidio.
Dopo la celebrazione della Santa Messa, da parte del parroco don Antonio Scordo, la signora Teresa Galasso , referente a Gioia Tauro della comunità di Sant’Egidio, alla presenza di numerosi fedeli, tra cui il diacono Giuseppe Mazzù, ha recitato la preghiera.
Don Antonio Scordo, prima della recita della preghiera, ha sottolineato l’importanza del momento, perché nel mondo c’è bisogno di pace.
La Comunità di Sant’Egidio è nata nel 1968 per iniziativa di Andrea Riccardi.
I tre pilastri della Comunità sono : la preghiera, l’amicizia e il servizio per i poveri, naturalmente ,insieme alla condivisione.
La comunità di Sant’Egidio, da qualche anno a questa parte dà particolare rilievo alla “Preghiera per la pace”.
Preghiera che è stata recitata in quasi tutto il mondo.
La scelta di vivere in maniera particolare questa preghiera nasce dalla fede nella misericordia di Dio che si china per accogliere ed aiutare coloro che sono nella sofferenza causata dalla guerra.
“Mai rassegnarsi alla guerra, bisogna aprire strade di pace”.
E l’ascolto della Parola di Dio ci offre una luce.
Quanti popoli che sono violentati dalla guerra aspettano di essere presentati al Signore. Durante la preghiera per la pace vengono nominati i Paesi che sono in guerra, uno per uno, accendendo per ognuno una candela davanti l’altare, presentandoli così al Signore. Sappiamo che egli ascolta questa preghiera e l’esaudisce.
La preghiera per la pace è frutto di quella carità che non conosce confini e di quella fede convinta che “nulla è impossibile a Dio”.
Giovanni Crisostomo diceva: ” A pregare per se stessi costringe la necessità; a pregare per gli altri stimola la carità. Ma presso Dio è più gradita la preghiera raccomandata dalla carità”.
Vivere questa preghiera, vuol dire obbedire al comando di Gesù di pregare concordi e senza stancarsi mai.
Alla fine della preghiera la signora Teresa Galasso ha ringraziato don Antonio Scordo per l’amorevole accoglienza e il diacono Giuseppe Mazzù per l’impegno quotidiano profuso.
Caterina Sorbara