Gioia Tauro, incontro organizzato dal Lab Donne

 Una stanza tutta per sé di  Virginia Woolf, affronta, in modo ironico e pieno di vita, di ragione e senso critico, nutrito dalla forza delle emozioni, il tema della creatività femminile e quindi della rivendicazione “femminista” dei diritti delle donne.

Sulla scia di S. T. Coleridge, la Woolf afferma la superiorità creativa della mente androgina ed esprime, in toni amari e risentiti contro i privilegi maschili, una genuina indignazione per il ruolo subalterno, cui era costretta la donna intellettuale del suo tempo, e la donna in genere, a meno che non avesse la fortuna di avere “una stanza tutta per sé”, ovvero una rendita che le permettesse di essere liberamente creativa.

Lucida analisi dell’essere scrittrice in una società in cui dominano convenzioni repressive che riducono la donna a madre, sorella o figlia, la Woolf, intessendo un colloquio ideale con grandi scrittori come Montaigne, John Donne, T.S. Eliot e Lukacs, ci conduce con il suo saggio alla ricerca di un punto di equilibrio interiore, di un momento di bellezza e verità.

 Ed è partendo proprio  dal saggio di Virginia Woolf ,che il  Lab Donne di Gioia Tauro, fortunata realtà nata dalla felice intuizione di Monica della Vedova e Saveria Lollio, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, ha  organizzato nella raffinata location di Palazzo Baldari, un incontro volto a restituire dignità storica , culturale e sociale a questa ricorrenza.

 Dopo i saluti di Monica Della Vedova e Saveria Lollio, che hanno entrambe  sottolineato l’importanza dell’evento, ricordando le molte lotte che le donne hanno dovuto sostenere nel corso dei secoli;

l’ archeologa Silvana Iannelli si è soffermata sulla “stanza” dal punto di vista storico, ricordando che nelle case dell’antica Grecia c’era il gineceo, dove le donne svolgevano tutte le loro attività, mentre nell’antica Roma c’erano già delle donne emancipate come per esempio Cornelia la madre dei Gracchi.

La Iannelli, ha precisato che il passato è una grande risorsa per costruire il futuro.

 A seguire  il  prof. Francesco  Idotta  ha trattato il tema della stanza dal punto di vista filosofico, ricordando la stanza di Polinice e Diotima filosofa dell’antichità.

Introdotta dal  capitano Gabriele Lombardo, il maresciallo Greta Maria Montanelli, tra le altre cose ha detto: “la divisa è una stanza che racchiude tanti valori ed emozioni. Il  valore aggiunto che le donne hanno portato nell’arma è l’empatia”.

 Continuando la Montanelli si è soffermata sul ruolo importante e delicato dell’ Arma dei Carabinieri nelle zone dove imperversa la criminalità organizzata.

 La  prof.ssa Francesca Sindoni ha concluso l’evento, “guardando” la stanza dal punto di vista psicologico, attratta verso  il tema della violenza di genere. Oggi c’è un incremento dei femminicidi ed è  molto importante che le donne denuncino.

Ha moderato l’evento l’ avvocatessa Francesca Orefice.

Emozionanti gli intermezzi musicali  di Riccardo Anastasi e Domenico Barreca.

Nel corso della serata, Saveria Lollio ha declamato una poesia scritta da Vittorio Savoia  e  la pittrice Graziella Papalia ha realizzato una bellissima  opera.

Numeroso e attento il pubblico presente, tra cui tutte le associazioni presenti sul territorio.

Caterina Sorbara