Gioia tauro, il Sindaco scrive al Presidente del Consiglio

Al Sig. Presidente del Consiglio Al Sig. Ministro dell’Interno

Al Sig. Ministro delle Finanze

 

Al Sig. Prefetto di Reggio Calabria Al Sig.Presidente ANCI nazionale

 

 
   

Le scrivo innanzitutto per ringraziarLa di quanto sta facendo, in questo momento drammatico per la vita del nostro Paese. Non è semplice governare una nave nella tempesta, quando si ha – come nel Suo caso — la consapevolezza dei rischi e la dura responsabilità del bene comune.

Come Sindaco di Gioia Tauro, La incoraggio nell’opera e nell’impegno Suoi e del Suo Governo, sicuro dell’apprezzamento di tutti i miei concittadini.

Ho la necessità, però, di rappresentar Le la condizione del mio Comune .

Gioia Tauro è una Città che, con la sua agricoltura, i suoi commerci, la sua marineria, il suo grande porto, ha sempre rappresentato un punto di riferimento per un possibile sviluppo della Calabria. Le sue potenzialità, purtroppo, non hanno trovato corrispondente attuazione.

La Città, infatti, sul piano sociale, registra grandissimi problemi, con larghe sacche di povertà e disoccupazione, oltre che la presenza asfissiante ed inaccettabile di una criminalità organizzata, tristemente celebrata.

Sul piano istituzionale, purtroppo, l’Ente – che amministro da pochi mesi, dopo lunghi commissariamenti ordinari e straordinari — vive una situazione drammatica.

Nel 2017, la Commissione Straordinaria, insediatasi a seguito dello scioglimento per infiltrazioni mafiose, ha dichiarato il dissesto finanziario dell’Ente e, successivamente, l’0rgano Straordinario di Liquidazione ha quantificato l’ammontare dei debiti, che supera i 50 milioni di euro. La stessa Commissione Straordinaria, purtroppo, ha fatto registrare, nell’arco temporale decorrente dalla dichiarazione di dissesto fino alla chiusura della

 

gestione, un’ulteriore massa debitoria, che va oltre i quindici milioni di euro.

Pertanto, l’Ente presenta gravi problemi gestionali, che si sono accresciuti con il pensionamento, nel tempo, di quasi tutti i titolari di posizioni organizzative (funzionari apicali) e di molti altri dipendenti, che non sono mai stati sostituiti.

Allo stato attuale, pertanto, al di là del1’insufficienza del personale dipendente, il Comune di Gioia Tauro è privo di figure apicali, sì da determinare una situazione di completo immobilismo della macchina amministrativa, alla quale non è possibile altrimenti trovare soluzione, atteso che, malgrado la programmazione delle assunzioni e la conseguente trasmissione degli atti per l’autorizzazione all’avvio delle procedure concorsuali, la Commissione COSFEL ha negato il parere di competenza, a fronte della mancata approvazione del documento di bilancio.

Questo succede in un momento in cui la vigente legislazione — stante il dichiarato dissesto e l’attuale situazione economica de11’Ente rende assolutamente difficile – e direi quasi impossibile – procedere alla ricomposizione della struttura organizzativa.

Nell’attuale emergenza sanitaria, l’Ente ha ben svolto e sta ben svolgendo i suoi compiti istituzionali, anche incoraggiando lo spirito di solidarietà delle molte e meritorie associazioni presenti sul territorio, che hanno risposto e rispondono, con generosità ed impegno encomiabili.

Purtroppo — come ha avuto modo di rappresentare sul piano generale il Presidente dell’ANCI, nel comunicato stampa del1’8 aprile corrente – i Comuni sono allo stremo ed in una situazione di inagibilità finanziaria.

Le cose, come di tutta evidenza, sono ancor più difficoltose per i Comuni come il mio, che già si trovavano, per i motivi detti in precedenza, in gravi situazioni finanziarie e di liquidità, accresciute, tra l’altro, dalla circostanza del mancato invio delle richieste tributarie, occorso durante il periodo di amministrazlone straordinaria.

Consideri, Sig. Presidente, che la mia Amministrazione, in pochi mesi dal suo insediamento, ha dovuto provvedere e sta per completare l’approvazione dei bilanci consuntivi riferiti alle annualità dal 2016 al 2019. Tutto questo, a legislazione attuale, immobilizza, a livello ministeriale , una ingente somma, quantificabile in circa 3,5 milioni di euro, per la mancata trasmissione dei certificati di bilancio.

Pur tuttavia, con enormi difficoltà e considerate le poche risorse umane operanti nei vari settori del1’Ente, ci stiamo attivando, per far fronte agli obblighi legislativi in materia finanziaria, quale la difficile approvazione del bilancio di previsione finanziario 2020-20 22, malgrado la consapevolezza che la nostra opera è solo all’inizio.

 

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