Gioia Tauro , il Lab Donne aderisce al Maggio dei Libri
Anche il Gruppo di Lettura Lab Donne di Gioia Tauro ha aderito alla Campagna Nazionale “ Il Maggio dei Libri”, campagna nata per promuovere la lettura e la diffusione del libro, le cui iniziative sono tutte visibili sul portale pubblico https://www.ilmaggiodeilibri.it.
Il Lab Donne con il patrocinio del Comune di Gioia Tauro presenterà 3 appuntamenti con l’ autore che si terranno tutti nell’incantevole location di Palazzo Baldari.
Domani alle ore 17,30 reading/concerto di Ettore Castagna “13 gol dalla bandierina” edito da Rubbettino.
I gol veramente segnati dalla bandierina fra il 1974 e il 1981 non sono altro che la metafora e la parabola di una giovinezza. Quella di un ragazzo che sogna vita, musica e rivoluzione rivolgendosi alla figura mitica di Massimeddu (Massimo) Palanca, leggendaria ala sinistra del Catanzaro. Un’intera comunità, da sempre ai margini della vita nazionale, vive le gesta sportive del proprio idolo come un momento di riscatto.
L’autore descrive un’epoca di forti trasformazioni socio-culturali, di grandi illusioni e altrettante grandi delusioni dando un’immagine della Calabria molto lontana dagli stereotipi. La scuola diventa un laboratorio di trasformazioni generazionali, culturali, sentimentali, non diversamente da quello che accadeva, negli stessi anni, nei licei di città molto meno periferiche.
Giovedì 30 maggio ore 17,30,Marco Stefano Gallo presenterà
“La fragilità dei palindromi” edito da Ferrari.
Una storia ambientata in un piccolo borgo del Sud reale e immaginario, dal sapore antico e contemporaneo, che evoca un senso di briosa malinconia di fronte all’indecifrabilità del destino, capace di trasformare l’esistenza in un palindromo temporale. Buffi personaggi, buffi equilibri sospesi tra cielo e terra. Odio, inganni, amori, verità. Le vite, da qualunque punto le si osservi, sembrano sempre uguali.
Infine sabato 29 giugno ore 18,30 Paola Di Nicola presenterà “La mia parola contro la sua” edito da Harpens Collins.
“Le donne mentono sempre”. “Le donne strumentalizzano le denunce di violenza per ottenere benefici”. “Se l’è cercata”. “Le donne usano il sesso per fare carriera”. “Ma tu com’eri vestita?”
Questi sono solo alcuni dei pregiudizi che la nostra società ha interiorizzato. Pregiudizi volti a neutralizzare la donna e a perpetuare una sudditanza e una discriminazione di genere in ogni settore, soprattutto in quello giuridico, che è il settore determinante perché tutto possa rimanere come è sempre stato. Viviamo immersi in questi pregiudizi. Ogni nostro gesto, parola, azione deriva da un’impostazione acquisita per tradizione, storia, cultura, e neanche i giudici ne sono privi. Con la sua attività di magistrata, Paola Di Nicola ha deciso di affrontare il problema dalle aule del tribunale, ovvero dal luogo in cui dovrebbe regnare la verità e invece troppo spesso regna lo stereotipo. Se impariamo a guardare il mondo con lenti di genere, si apriranno nuovi spiragli, nuovi colori e nuove strade, e allora impareremo che una civiltà senza violenza può esistere, che l’armonia fa parte di noi, che uomini e donne possono stare l’uno al fianco dell’altra con amore e valore, che il nostro modo di parlare può essere più limpido, pulito e chiaro, che il silenzio dei complici si chiama omertà ed è un muro che va abbattuto.
Caterina Sorbara