Gioia Tauro, festa dello sport nella Parrocchia San Francesco da Paola
La parrocchia San Francesco da Paola -Oratorio Don Bosco guidata dal parroco Don Natale Ioculano, ha organizzato per la prima volta la Festa dello Sport intitolata al Beato Michele Rua , primo successore di Don Giovanni Bosco.
All’evento hanno partecipato: la Parrocchia Sant’Ippolito Martire di Gioia Tauro , la Parrocchia Santa famiglia di Palmi- Oratorio Carlo Acutis , l’ Oratorio Don bosco di villa San Giovanni e l’ Associazione gli angeli di Pollicino.
Una giornata straordinaria, iniziata con l’accoglienza e la colazione da parte dell’oratorio Don Bosco.
Subito dopo si sono succeduti i saluti del parroco Don Natale Ioculano e del presidente provinciale del CSI Paolo Cicciù.
Dopo la partecipazione alla Santa Messa, i ragazzi hanno partecipato alle gare di calcio e di volley.
Gli animatori, hanno anche organizzato diversi giochi e il laboratorio di manualità, il tutto in un clima di gioia, amicizia e condivisione, nello stile di Don Bosco.
Quasi 180 ragazzi e tante famiglie all’insegna di un preciso obiettivo: ricordare a tutti che lo sport è anche una meravigliosa storia di amicizia, è la possibilità di crescere insieme, condividendo vittorie, sconfitte e valori.
La giornata si è conclusa con la premiazione di tutti i ragazzi partecipanti, con le medaglie offerte dal CSI (Centro Sportivo Italiano) con il quale l’oratorio gioiese ha iniziato una preziosa collaborazione.
Grande soddisfazione è stata espressa dal parroco don Natale Ioculano, il quale ha sottolineato che nonostante la partenza dei padri salesiani, l’oratorio continua a vivere , con tantissime iniziative, i laboratori, lo sport e la formazione per il gruppo terza media, biennio e triennio.
Don Natale Ioculano, sin dal suo arrivo ha abbracciato la parrocchia e l’oratorio con dolcezza, competenza e amore paterno.
Tante sono le iniziative già programmate.
Domenica 7 Novembre si terrà la “Castagnata” per ricordare una tradizione che risale a don Bosco.
Il giorno dei defunti don Bosco condusse tutti i ragazzi dell’Oratorio a visitare il camposanto e a pregare. Aveva promesso loro, al ritorno, castagne lesse. E per quell’occasione ne aveva comprato tre sacchi.
Ma Mamma Margherita non aveva ben capito i suoi desideri e non ne aveva cotto che tre o quattro chili.
Il giovane Giuseppe Buzzetti arrivò a casa prima degli altri, si rese conto di ciò che era successo e corse a dirlo a don Bosco.
Ma con tutto il fracasso che facevano i ragazzi non riuscì a farsi capire.
Arrivato all’Oratorio, don Bosco prese la piccola cesta e cominciò a distribuire le castagne con un grosso mestolo. In mezzo alle grida di gioia Buzzetti gli gridava: “Non ce n’è per tutti. Non ce n’è per tutti”.
Don Bosco gli rispose: “Ce n’è tre sacchi in cucina”. “No, ci sono solo queste, solo queste”
Don Bosco sembrò non credere a quell’avvertimento. Le castagne le aveva promesse a tutti. Per cui continuò nella distribuzione.
Buzzetti guardava nervoso le poche manciate che restavano in fondo alla cesta e la fila di quelli che circondava don Bosco e che sembrava sempre più lunga. All’improvviso si fece un profondo silenzio. Centinaia di occhi incantati fissavano quella cesta che non era mai vuota. Ce ne fu per tutti.
Forse per la prima volta, con le mani ripiene di castagne, i ragazzi gridarono quella sera: “Don Bosco è un santo”!
Da allora ogni anno, in ogni casa, centro giovanile, oratorio o ambiente salesiano si ricorda questo fatto.
Appuntamento quindi domenica 7 Novembre a partire dalle ore 15,30.
Caterina Sorbara