Gioia Tauro, crisi tra Mct e Msc a rischio la Zes
La situazione attuale ha dell’incredibile e considerando gli scenari che si stanno delineando si intravede un nuovo dramma. Tra MSC unico cliente e socio e MCT società Terminalista concessionaria del Porto di Gioia Tauro, sembra esserci un rapporto in forte crisi e il rischio è che tale situazione possa ripercuotersi sull’intera area portuale rendendo inutili anche tutti gli sforzi di conquista della Zes.
Il rischio è che sia vano ogni sforzo, l’ APQ su Gioia Tauro con specifici impegni presi per il rilancio e lo sviluppo dell’intera area portuale, tutti i soldi pubblici spesi, gli investimenti statali a sostegno dell’area (tasse di ancoraggio, stanziamenti, etc.) e oltre un lustro di utilizzo di ammortizzatori sociali in cui la sola MCT ha collocato in Cassa Integrazione centinaia di dipendenti al mese a spese della collettività e poi licenziando.
La situazione attuale vede disattesa qualunque aspettativa, infatti nonostante i precisi impegni assunti sia da MCT che da MSC in sede Ministeriale, gli stessi Imprenditori continuano ha generare crisi il Porto di Gioia Tauro, alla principale realtà lavorativa e di sviluppo dell’ intera Calabria, pensando solo ai propri interessi e agli interessi di mercato. Grave e l’insensibilità dopo aver già lasciato 377 famiglie nel baratro in una terra che non offre altra aspettativa se non la criminalità.
All’orizzonte, qualora non ci fosse un deciso intervento, si intravede l’imminente chiusura totale del Porto di Gioia Tauro. Il fatto che MCT non faccia investimenti e MSC non aumenta i traffici pur avendone la possibilità e in barba agli impegni presi, sembrerebbe addirittura che ci si diverta a ridurli a proprio piacimento. Non comprendiamo tra i soci chi sia la vittima o chi sia il carnefice o sia un progetto architettato ad arte per trasformare il porto e le sue aree in un grande deposito permanente gestito ad uso e costume proprio. O forse si vuol mettere le mani sulla ZES?
Il tempo è troppo breve per pensare, dobbiamo agire ed agire in fretta anche perché i due azionisti stanno investendo enormi capitali nei vicini porti extra comunitari.
Ricordiamo che mentre si delinea uno scenario drammatico le vere vittime della situazione sono tutti i Lavoratori, sia per chi attualmente lavora, ma ancor di più chi è stato licenziato e collocato in Agenzia per il Lavoro Portuale.
La realtà Portuale di Gioia Tauro oggi rischia di scomparire del tutto, ed è per questo che si chiede alla Classe Politica di attivare un percorso di chiarezza, in Calabria dove la disoccupazione è più alta rispetto alle altre Regioni non possiamo permetterci ritardi per lo sviluppo e l’ottimizzazione di tutta l’area portuale.
Per questi motivi ed al fine di non vanificare gli sforzi fatti fino ad oggi cercando di dare certezze ai tutti calabresi, oggi stesso chiederemo un urgente incontro con il Ministero, la Regione, gli Enti interessati e le aziende.
Filt-Cgil Fit-Cisl Ugl-Mare Sul