Gioia Tauro, CGIL: La verita’ sull’omicidio di Toure Saidou
La procura di Palmi continui nell’indagine. LA CGIL CHIEDE, INTANTO, L’APPROVAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE CONTRO IL CAPORALATO E PER LA DIFESA DEI DIRITTI DELLE PERSONE. SI CONVOCHI FIN DA ADESSO UNA RIUNIONE PER PROGRAMMARE LA PROSSIMA STAGIONE DI RACCOLTA DEGLI AGRUMI CON PIU’ DIRITTI PER LE PERSONE CHE LAVORANO.
Abbiamo atteso le prime dichiarazioni, in questo caso del Procuratore della Repubblica di Palmi Sferlazza, per esprimere la nostra opinione sull’omicidio del lavoratore immigrato del Mali, Toure Saidou , residente nella zona container di Rosarno. Avevamo capito subito che si trattava di un efferato delitto, anche perché le nostre informazioni riferivano di un blocco di cemento che aveva, di fatto, schiacciato la testa del giovane uomo, evidenziando l’efferatezza dell’omicidio. Bisogna capire, adesso, le ragioni di questo brutale assassinio. Perché è avvenuto? Da chi è stato commesso? Se è maturato all’interno della comunità africana presente nei container di Rosarno, oppure è maturato all’interno di un altro contesto ancora più torbido ed inaccettabile? Aspetteremo le indagini delle forze dell’ordine e della Procura, nel frattempo continueremo nella nostra battaglia a difesa dei diritti umani e civili delle persone, sollecitando l’approvazione della legge regionale contro il caporalato e lo sfruttamento degli esseri umani in agricoltura. Infine, in largo anticipo, chiediamo alla Prefettura, al Ministro degli Interni ed alla Regione Calabria di convocare una urgente riunione, assieme alle associazioni umanitarie e alle organizzazioni sindacali, per programmare il nuovo periodo della raccolta degli agrumi, a garanzia dei diritti umani e nel lavoro di migliaia di lavoratori immigrati.
Il segretario generale CGIL Piana Gioia Tauro
Nino Costantino
Il segretario generale Flai-CGIL Piana Gioia Tauro
Celeste Logiacco