Gioia Tauro, assolti per non aver commesso il fatto i medici del reparto chirurgia
La vicenda riguarda il decesso di Sgrò Domenico di Varapodio nel marzo del 2010.
Il Giudice del Tribunale di Palmi, dott. C. A. Indellicati, in totale
accoglimento delle richieste avanzate dagli avvocati Pasquale
Loiacono, Franco Bagnoli, Salvatore Attinà e Roberta Coriani, ha emesso
una sentenza di assoluzione “per non aver commesso il
fatto” nei confronti dei dottori Giuseppe Capo, Luigi Napoli,
Domenico Giannetta e Antonino Di Certo, tutti in servizio all’epoca dei
fatti che si sono verificati nel marzo del 2010 presso l’Unità
Operativa di Chirurgia dell’Ospedale di Gioia Tauro.
I medici erano accusati di omicidio colposo in seguito alla morte del
sig. Sgrò Domenico di Varapoidio, deceduto presso l’ospedale di Cosenza
in data 16 marzo 2010 ove era stato trasferito dal nosocomio di Gioia Tauro dopo che le sue
condizioni si erano complicate.
L’attività di indagine prendeva il via dalla querela presentata dai
familiari dello Sgrò i quali asserivano che i medici dell’ospedale di
Gioia Tauro avevano agito con imperizia, omettendo di praticare degli
importanti esami.
Durante il processo sono stati escussi diversi testimoni, tra i quali
i periti delle parti e dell’Ufficio di Procura, che su domande dei
difensori hanno escluso ogni forma di responsabilità medica
nell’operato di tutti i medici.
Al termine della discussione, il Pubblico ministero ha avanzato
richiesta di assoluzione per non aver commesso il fatto; i difensori
degli imputati hanno depositato corpose memorie difensive ove hanno
concluso per la sentenza di assoluzione con formula ampia. Ed è
proprio in accoglimento delle argomentazioni difensive che il
Tribunale ha emesso una sentenza di assoluzione nei confronti dei
medici dell’ospedale di Gioia Tauro con la formula “per non aver
commesso il fatto”.