Giffone, presentato presso l’Oratorio Parrocchiale, a cura dell’Associazione Culturale METART, il romanzo “I GIORNI DEL MARE” di Caterina Adriana Cordiano
Ha introdotto l’evento, il presidente Francesco Sorbara, che ha subito presentato l’autrice, sottolineando le sue origini giffonesi e alcuni passaggi del romanzo che descrivono chiaramente luoghi del bellissimo borgo montano come la Fontana monumentale, la balconata della piazza sulla valle, la scalinata che porta alla chiesa e tanti altro.
L’autrice, che oltre ad essere una stimata docente, ha rivestito incarichi di responsabilità pubblica.
Inoltre è stata presidente per circa 20 anni di una fondazione culturale, dedicata a valorizzare e diffondere l’opera dello scrittore calabrese Fortunato Seminara.
A seguire la prof.ssa Antonietta Mercuri ha dialogato con l’autrice.
Dal dialogo è emerso che fondamentale nella formazione dell’autrice, è stata l’esperienza storica del ’68, vissuta durante gli anni trascorsi in Campania, che le ha consentito di confrontarsi con i grandi della letteratura e della filosofia europea e russa. Vitale per la sua produzione letteraria è l’esperienza del viaggio: «Dal confronto e incontro con altre culture e con il diverso», ha spiegato, «può nascere la consapevolezza della propria identità». Inoltre ha affermato a proposito della Calabria che «per apprezzare questa terra bisogna tradirla».
I giorni del mare, è stato concepito molti anni prima della sua pubblicazione avvenuta nel 2019. Rimaneggiato più volte, ha assunto man mano lo spessore di una trama narrativa intensa. La storia racconta di un uomo, Andrea, impegnato in un suo personalissimo percorso di liberazione da un’identità che non sente più sua e che lo porta a mettere in discussione, fino alle estreme conseguenze, un rapporto di amore con una donna, Paola. Il romanzo si inserisce nel filone caro a molti autori del ’900 dell’introspezione psicologica. Caterina Adriana Cordiano lascia aperto il finale per far sì che ogni lettore possa aggiungere la sua storia innescando a sua volta una ricerca nella propria interiorità.
Inoltre l’autrice, non senza emozione, ha ricordato la sua infanzia felice, i giochi per le vie del grazioso borgo, e per questo ha voluto dedicare e “regalare” alla “sua” terra una poesia dal titolo “A Giffone, mio paese natale”.
La lirica è stata magistralmente declamata dalla prof.ssa Mercuri.
Infine tanti sono stati gli interventi da parte del numeroso pubblico presente.
Caterina Sorbara