Il galleggiamento politico e amministrativo del Sindaco Pedà vizio di una vecchia politica e quel che resta della sua maggioranza
Con l’uscita dei consiglieri Raco, Tomaselli, Cavallaro, Guerrisi, il Sindaco Pedà e quel che resta della sua maggioranza sono entrati ufficialmente in una fase di galleggiamento e di agonia politica e amministrativa, nonostante tutti i proclami degli ultimi giorni affermino lo stato di buona salute dell’amministrazione cercando di rassicurare più se stessi che i cittadini gioiesi. Se la matematica non é un’opinione, in Consiglio Comunale, ad oggi, ci sono 10 consiglieri di minoranza e 6 di maggioranza. È evidente che il sindaco d’ora in poi avrà seri problemi politici a far convocare un consiglio comunale che è da luglio che non si riunisce per deliberare.
Un qualsiasi Sindaco senza più maggioranza se avesse un minimo di buon senso politico e vero rispetto per i suoi concittadini dovrebbe trarre le conclusioni politiche e amministrative da una tale situazione che nel caso di Gioia Tauro è stata creata da lui stesso quando, pur di ottenerne i voti, volle scientemente l’inserimento in più liste elettorali di una miriade senza precedenti di candidati. Invero è ormai da molto tempo che il sindaco e quest’amministrazione comunale non rappresentano più la maggioranza dei cittadini gioiesi e governano solo a suon di giunta ma adesso da qualche mese la novità è che non rappresentano più neanche la maggioranza in Consiglio Comunale.
L’elenco delle esperienze fallimentari è lunghissimo e trova la sua massima espressione nel fallimento del servizio di raccolta differenziata, praticamente inesistente e nel sequestro dell’isola ecologica comunale aperta senza i requisiti minimi a norma di legge e poi gestita dal Comune come una discarica a cielo aperto. Eppure in consiglio comunale a novembre 2015 avevo denunciato con forza e per iscritto le tante irregolarità di quell’isola ecologica ma l’amministrazione non aveva voluto ascoltare. Per non parlare dell’enorme debito pubblico che con questa amministrazione dedita a spese su spese inopportune, arrivando a impegnare oltre tre milioni e mezzo di anticipazione di cassa, che dovrà restituire al tesoriere entro fine dicembre 2016, si ritrova oggi sull’orlo del dissesto finanziario. Vorremmo sapere che fine hanno fatto i milioni prelevati con l’anticipazione di cassa ed i soldi prelevati dai fondi vincolati per le opere pubbliche da terminare volute e finanziate dall’amministrazione Bellofiore? In primis i milioni dei fondi europei (Pisu) già arrivati per la realizzazione del Cinema/Teatro sul lungomare?
Noi, per rispetto della città e dei gioiesi che hanno diritto di sentirsi rappresentati e per rispetto delle vere democrazie occidentali dove governa chi ha una maggioranza altrimenti si va a casa e non si galleggia, ci auguriamo che quest’esperienza amministrativa fatta di sperperi di soldi pubblici, scarsissima attenzione per l’ambiente e l’igiene pubblica e di totale assenza di nuove opere pubbliche si concluda al più presto e si abbandoni definitivamente questo modo fallimentare di intendere la politica e il governo della città fatta solo di annunci, promesse e proclami.
Renato Bellofiore
Capogruppo cittadinanza democratica