Galimi: gli ammalati sono Uomini non numeri
“Si spendano subito i soldi deliberati dall’Europa,per dare concreta funzionalità alla sanità calabrese.
Così tuona Michele Galimi,portavoce del comitato per la difesa della salute pianigiana,all’indomani dei lavori del direttivo del sodalizio”Si accettino con urgenza anche i provvedimenti del MES,perché il diritto alla salute ed alla vita,sono nettamente prioritari rispetto ad ogni valutazione economica e ragionieristica.I nostri ospedali sono al collasso,continua Galimi,mancano ancora tanti medici (soprattutto anestesisti),personale infermieristico ed OSS.
Va detto ancora con forza,che il COVID sta rischiando di provocare gravissimi danni indiretti.Quasi tutti i servizi di prevenzione sono limitati o cancellati,gli ospedali registrano lunghissime file di attesa per i programmati,come se i cardiopatici,gli affetti da neoplasie e di tanti altri mali,fossero scomparsi.
Piuttosto bisogna urgentemente intervenire sulla crescita di alcuni tumori che si stanno registrando nella piana,le cui individuazioni settimanali anche su soggetti giovanili,stanno provocando serie preoccupazioni in tutta la popolazione.
E’ora di ribadire a gran voce,che i pazienti non sono numeri,ma uomini,uomini che non possono tollerare ulteriormente di assistere impotenti alla negazione di servizi essenziali,in nome di un risparmio rispetto ad uno spreco del passato,di cui gli ammalati non hanno alcuna responsabilità.
Appare ancora penalizzante e vergognoso,il carosello al quale sono sottoposti i pazienti “cronici”Non si capisce perché,una volta certificato il “piano terapeutico”’,il rinnovo di questa terapia non può essere verificata e certificata dal medico di base,rispetto alle difficoltà di funzionamento di poliambulatori e specialisti.
Un appello ancora ai responsabili sanitari regionali,per evitare quelle dannose file di persone anziane,che si registrano quotidianamente davanti agli ambulatori medici.Con l’arrivo della stagione del freddo e della pioggia,vi sembra umano tollerare tutto questo?
“Se non si daranno risposte immediate e soluzioni a tanta precarietà,conclude Michele Galimi,il comitato inviterà tutta la popolazione della piana,ad azioni di protesta e di lotta permanente,per affermare che i calabresi non possono continuare ad essere considerati figli di un Dio minore.