Galatro, il lupo perde il pelo…
A distanza di molti mesi dalla sonora batosta del 5 giugno, che li aveva fatti precipitare in uno stato di coma profondo, gli amici di Galatro Viva hanno finalmente dato un segno di vita. Ma come spesso succede, il risveglio dal lungo letargo è stato accompagnato da scompensi e sconnessioni di pensiero. Questo spiega l’evidente inconciliabilità tra quanto da loro scritto sul manifesto affisso in paese il 26 gennaio scorso e le parole pronunciate, solo pochi giorni prima, dal capogruppo di minoranza in consiglio comunale, quando non ha potuto fare a meno di riconoscere che “le Terme sono ormai tornate al Comune”. Perché è così che stanno le cose. Dal 16 dicembre 2016 il contratto di affidamento della gestione alla Terme Service è ufficialmente scaduto, visto che tramite Polizia Municipale è stato accertato che la stagione termale è terminata già nel mese di novembre. E il fatto che la concessione sia scaduta non è più contestato da nessuno, nemmeno dalla stessa Terme Service che, dopo aver perso la causa con cui intendeva rimettere in discussione quanto previsto dal contratto (venendo pure condannata al pagamento delle spese legali in nostro favore), ha avanzato improbabili quanto inammissibili richieste di proroghe e/o rinnovi (che naturalmente sono state tutte respinte dal Responsabile dei Servizi Tecnici Comunali). E non si tratta di questione di poco conto. Se ricordate, una delle accuse che ci veniva mossa durante la campagna elettorale, sia attraverso i manifesti del principale sponsor politico e sostenitore di Galatro Viva sia nel porta a porta dei loro candidati, era di aver commesso un grave errore nella interpretazione del contratto a causa del quale la durata della concessione doveva ritenersi prolungata di altri 9 anni se non addirittura fino al 2032. Noi invece abbiamo sempre sostenuto, con assoluta sicurezza, che il contratto sarebbe scaduto alla fine della scorsa stagione termale e che, di conseguenza, entro il 31.12.2016 le Terme sarebbero tornate al Comune. E questo è quanto è effettivamente avvenuto. Dopo di che, preso atto dell’intervenuta scadenza contrattuale, il Responsabile dei Servizi Tecnici Comunali ha chiesto alla Terme Service la riconsegna degli immobili e delle attrezzature oggetto di concessione e, avendo ricevuto un netto rifiuto, ha formalmente attestato che le Terme al momento sono occupate abusivamente dalla società ex concessionaria. Per tale ragione, come abbiamo ufficialmente comunicato in consiglio comunale e come risulta dalle delibere pubblicate all’albo pretorio, abbiamo già avviato le opportune azioni legali, in sede penale e civile, che in breve tempo ci consentiranno di riacquistare il possesso dei nostri beni. Ora, dato che tutte queste informazioni erano state portate a conoscenza del gruppo di minoranza, ci saremmo aspettati una forte presa di posizione di Galatro Viva contro l’ex gestore, che si è indebitamente appropriato dei beni dei galatresi. E invece no. Dato che il lupo perde il pelo ma non il vizio, come già avvenuto più volte in passato, quando c’è di mezzo l’ex gestore i “galatrovivi” prendono di mira solo ed esclusivamente l’amministrazione comunale, e per farlo non si vergognano di fare copia-incolla delle carte (passate da chi?) che il nuovo avvocato della Terme Service ci ha inviato per tentare (invano) di far ottenere alla sua cliente ciò che non le spetta. Così, dopo il solito ritornello della mancata partecipazione all’asta fallimentare, fatto sul quale l’ex concessionario e Galatro Viva (come sempre a braccetto) sono stati clamorosamente sbugiardati durante la campagna elettorale, adesso ci dicono che secondo gli esperti più autorevoli (chi???) non potremmo gestire le Terme tramite una fondazione comunale e che invece dovremmo individuare il gestore tramite procedura ad evidenza pubblica. Ecco dove volevano arrivare. Nonostante le nostre pressanti richieste, durante la campagna elettorale Galatro Viva non aveva mai inteso rivelare quale fosse il suo progetto per la futura gestione delle Terme. Ora si è capito perché. Come era fin troppo chiaro guardando la realtà delle cose dietro alle dichiarazioni di facciata, l’attuale gruppo di minoranza non ha mai seriamente voluto che le Terme tornassero in mano al Comune. La soluzione a cui loro hanno sempre segretamente pensato è quella del rinnovo della convenzione alla Terme Service o, in alternativa, dell’affidamento esterno tramite asta pubblica, con proroga del contratto all’ex gestore sino al momento dell’aggiudicazione definitiva. Tanto poi, qui da noi, le gare si sa come sono andate a finire e, in fondo, anche nel 2000 erano state indette due aste pubbliche, poi rimaste deserte, prima di affidare le Terme a trattativa privata a Smedile e Sayonara. E allora diciamo basta!!! Ci vuole davvero arroganza e faccia tosta per accusare noi di aver mentito a proposito dei tempi necessari per la riacquisizione delle strutture termali quando sono i fatti a dimostrare il connubio tra Galatro Viva e l’ex gestore per fare in modo che le Terme restino in mano privata nonostante la volontà contraria di tutti i galatresi. Come abbiamo sempre detto e stiamo dimostrando con il nostro quotidiano lavoro, solo l’amministrazione Tromba avrebbe garantito il ritorno della gestione comunale. E questo sta avvenendo, nonostante gli intrallazzi di alcuni “amici altolocati” e il doppiogioco di Galatro Viva. Ma con buona pace di qualche commentatore politico nostrano, che desidererebbe vedere scene di isteria collettiva, i galatresi sono sereni e fiduciosi, perché non nutrono alcun dubbio sulla nostra ferrea determinazione a concludere la partita nel più breve tempo possibile. E soprattutto, ricordano bene chi erano gli amministratori e i funzionari che hanno svenduto le Terme ai privati e vedono da che parte stanno oggi. Il lupo perde il pelo… Per l’Amministrazione Comunale Carmelo Panetta – Sindaco -Galatro, 11 febbraio