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La finta ritirata di Laruffa e l’ambiguita’ dei piddini

Se c’è qualcuno che dovrebbe recriminare per la campagna di odio e di fango iniziata il giorno dopo del nostro insediamento, quelli sono i componenti dell’attuale Amministrazione Comunale, Sindaco in testa.

Dal 31 marzo 2010 in avanti ci sono piovuti attacchi gratuiti, denunce, dossier, veleni, lettere anonime e nefandezze a tutto campo, fino ad arrivare a colpire il lavoro di dipendenti comunali, che poco c’entra con la legittima contrapposizione politica.

Ora qualcuno fa pure la vittima, dopo che a fomentare tale clima, sono stati proprio gli oppositori fratelli-coltelli, tutti a vario titolo impegnati a screditare l’Amministrazione e a distruggere, nella logica perversa “mors tua vita mea”, il buon nome della città di Polistena.

A noi invece è toccato e tocca difenderci a viso aperto con il coraggio delle proprie azioni, con i nostri comportamenti trasparenti, con l’etica della responsabilità del ruolo che occupiamo.

Non ci preoccupano i colpi bassi, le bugie, le delazioni, perchè siamo così lineari che non abbiamo niente da temere. Abbiamo dimostrato nei fatti di saper amministrare in discontinuità con un certo modo di essere, di fare e di pensare, per questo manteniamo il consenso popolare che ci ha legittimato nel 2010 alla guida del Comune. Solo chi è sfacciatamente di parte si sottrae a riconoscere i nostri meriti, facendo però fatica a trovare sempre nuovi argomenti per denigrare.

Il PD che millanta la mancata creazione di posti di lavoro, dovrebbe fare autocritica nei confronti del Governo Renzi che regala, senza gara, 43 milioni in Calabria ad una sola ditta per lavori di pittura, quando va bene eseguiti a singhiozzo, nelle scuole! E le imprese locali?

Noi a Polistena con le poche risorse a disposizione e nonostante i tagli lancinanti,  abbiamo fatto il massimo per rendere efficienti le politiche sociali ridotte a vergognosa elemosina dalla precedente amministrazione, restituendo dignità ai tanti operatori impegnati e servizi di qualità ai cittadini. Abbiamo avviato e completato diversi lavori pubblici e creato opportunità per le piccole e medie imprese artigiane. Abbiamo creato con la residenza teatrale e le iniziative culturali indotto e occasioni per i giovani e lo sviluppo, senza trascurare i bisognosi venendo incontro con l’assegno di sopravvivenza per i disoccupati e la riduzione dei tributi.

Pur sotto attacco dal primo momento, non abbiamo ceduto e non cederemo il passo, anzi le piroette e lo sfasciume del PD di Polistena, ci incoraggiano a rimanere in campo per arginare la bramosia del potere, in passato unico collante della malagestione Laruffa. La parentesi 2005-2010, rimarrà alla storia per i debiti, i favoritismi, i concorsi-farsa e la pessima gestione della cosa pubblica, piegata (in quel caso sì) alla “dittatura della maggioranza”. La gente non ha dimenticato che alla fine di quel mandato il barcone di Laruffa contava a bordo 20 consiglieri su 21, isolando l’unico consigliere di opposizione con la complicità di tutte le testoline pensanti di una maggioranza che imbarcava acqua da più parti fino ad essere affondata dal voto popolare.

Allora abbiamo salvato la democrazia politica, mantenendo ferme le nostre posizioni ed oggi amministriamo nel rispetto dei programmi (non delle promesse parola questa molto conosciuta ai benpensanti), nel rispetto degli impegni assunti con i cittadini e delle regole che spesso la precedente gestione calpestava e continua a calpestare. Come per l’ultima interrogazione del gruppo “Polistena nel cuore” sulla ripartizione vigilanza, giunta al protocollo del comune il 16/09/2014, ben trentacinque giorni dopo la pubblicazione della stessa su alcuni organi di stampa. Questo modo di agire conferma un’idea marcia di democrazia e delle istituzioni che si sventola a convenienza.

Oltretutto le vicende contestate al Comandante Marcone, a cui ribadiamo piena fiducia, sono lana caprina. Come chiarito dallo stesso Marcone, gli atti contestati dall’opposizione non hanno prodotto alcuna utilità economica, nè di inquadramento mansionale alla dipendente La Rocca, la quale forse ha la sola colpa di aver collaborato, fra l’altro a titolo gratuito, in attività che altri suoi colleghi si rifiutavano di svolgere.

Inoltre si solleva solo oggi un problema di presunta incompatibilità, quando i consiglieri, interroganti ritardatari, sanno bene che la sig.ra Larocca è storicamente (dal 1998) inquadrata nella Ripartizione Vigilanza, da quando cioè ha preso servizio nel Comune di Polistena, prima da LSU poi da dipendente di ruolo. Ci chiediamo come mai nel quinquennio 2005-2010 l’Amministrazione Laruffa non abbia adottato alcun provvedimento per sanare questa speciosa, perchè formalmente non esiste per le coppie di fatto, incompatibilità. Esiste semmai un’incompatibilità dettata dall’opportunità e non dalla legge, che certamente l’Amministrazione Laruffa impegnata ad aggiustare altri dipendenti-amici, non ha mai rilevato nè risolto, ma che l’attuale Amministrazione Comunale si è posta. Non dunque atti illegittimi, abusi o irregolarità, solo il tentativo miserabile di far passare un dirigente, obiettivo ed onesto, come il comandante Marcone, per persona ambigua.

L’ambiguità dei comportamenti è forse un vizio noto al PD di Polistena che parla di cambiamento solo a parole, ma che per la quarta volta consecutiva si accinge a preparare il solito minestrone riscaldato.

Piuttosto che fingere di battere ritirata dunque, Laruffa e i suoi pochi sostenitori, dovrebbero smetterla di fare tatticismi tentando di illudere e raggirare i cittadini. 

Noi andremo avanti nel nostro lavoro al servizio di Polistena, nel segno del rinnovamento generazionale e del cambiamento, spendendo ogni energia perchè i protagonisti, stanchi e pensionati, della vecchia e fallimentare politica polistenese, che puntano sui giovani solo quando c’è da mandarli in avanscoperta, continuino a rimanere lontano dalla guida del Comune.

 

Polistena lì 18/09/2014

Michele Tripodi-

SINDACO DI POLISTENA