Fermate quello scempio!
A Gioia Tauro può accadere di tutto e di più! Perché, quindi, meravigliarsi della meraviglia? Stamattina ho visto, pubblicate su Facebook, le belle foto storiche su “Le Cisterne”, che sono nettamente in contrasto con le successive foto pubblicate nel pomeriggio e che immortalano lo sfregio, oramai irrecuperabile, fatto alle basole di granito per il passaggio della fibra ottica in Piazza Matteotti. Sicuramente non ci sarà nessun responsabile. Nessuno pagherà questa ulteriore ferita inferta a un pezzo di storia della nostra città. Eppure chi ha amministrato, prima di dare le dovute autorizzazioni, era tenuto a conoscere la storia della nostra città, era tenuto a sapere come sarebbero stati eseguiti i lavori. Ma che importa? Tanto chi se ne frega, perché abbaiare alla luna per quattro ciappe seppellite dal bitume? Certamente la cultura della grande bellezza non può appartenere a quella classe politica di amministratori che della “politica clientelare” ne ha fatto la propria bandiera, alla faccia dei diritti degli altri. La Città ha dovuto subire, ancora una volta, danni storici e culturali, ma anche danni economici conseguenziali alla cattiva amministrazione.
Gioia Tauro, 21 Gennaio 2015.
Aldo ALESSIO