Enrico Terrinoni dialoga con gli studenti del Liceo “Alvaro” di Palmi sull’amicizia geniale tra Svevo e Joyce
Un prezioso momento di riflessione e approfondimento per gli studenti delle classi quarte e quinte del Liceo “Alvaro” di Palmi il 9 febbraio presso l’Aula Magna della scuola.
Enrico Terrinoni, docente di Letteratura inglese all’Università per Stranieri di Perugia, professore distaccato presso l’Accademia Nazionale dei Lincei, pluripremiato saggista e curatore dell’unica edizione bilingue annotata dell’Ulisse di Joyce per Bompiani e degli ultimi due libri del Finnegans Wake per Mondadori, ha dialogato con le studentesse e gli studenti del liceo palmese suscitando in loro vivo interesse e appassionandoli alla vicenda umana di due giganti del Novecento letterario, l’irlandese James Joyce e il triestino Italo Svevo.
La discussione ha infatti preso le mosse dal saggio pubblicato di recente da Terrinoni, sempre per Bompiani: La vita dell’altro. Svevo, Joyce: un’amicizia geniale è dedicato al rapporto, nato a Trieste ai primi del Novecento, tra i due grandi letterati, protagonisti di una svolta nel romanzo moderno, a livello tematico e stilistico, in contemporanea alle grandi trasformazioni culturali dell’epoca, tra tutte la nascita della psicoanalisi, lo sviluppo della fisica quantistica e l’affermarsi delle avanguardie artistiche.
L’incontro, fortemente voluto dalla dirigente scolastica Eva Raffaella Nicolò, intervenuta nel corso dell’evento apprezzandone il carattere dialogico e partecipato, è stato organizzato dal Liceo Alvaro in collaborazione con il Circolo del Cinema “Cesare Zavattini”, la Libreria Ave-Ubik, e l’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria.
Il dialogo con l’autore, introdotto dalle prof.sse Serena Stilo e Amelia Cugliandro, docenti di Lingua e letteratura inglese presso l’Alvaro, ha coinvolto l’avv. Tonino De Pace del Circolo del cinema “Zavattini” di Reggio Calabria e il prof. Fabio Domenico Palumbo, docente di Scienze Umane presso l’Alvaro.
È stato dato ampio spazio ai contributi e alle domande degli studenti, che nel corso dei mesi hanno avuto modo di approfondire la produzione letteraria di James Joyce e Italo Svevo e il loro ruolo nella cultura del Novecento, anche tramite appositi focus curati dai docenti, dedicati al flusso di coscienza e alla figura dell’inetto. Terrinoni ha messo in luce come “la scintilla della poesia” sia ciò che alla fine di qualsiasi formazione resta nell’animo degli studenti, e dunque il compito della scuola sia quello di suscitare, attraverso l’incontro con l’arte e la vita dei poeti e dei romanzieri, il percorso interiore che ci avvicina all’Altro. “Lo sport che dovremmo tutti praticare”, ha affermato Terrinoni con un’efficacissima immagine, “è il salto in Altro”, per uscire dal recinto della ripetizione noiosa dell’identico e aprirci, con Giordano Bruno, all’infinito. Per fare questo, come nel flusso di coscienza di Joyce, bisogna trovare dentro di noi un altro linguaggio, che viene dall’inconscio, dalla lingua madre, come l’italiano-triestino di Svevo o l’inglese anticonvenzionale di Joyce, “una parola del cuore capace di correre alla velocità dei nostri pensieri e di dire ciò che sentiamo”, ha commentato il prof. Palumbo.