Dal prossimo 27 ottobre, l’abbandono di Vueling per mancanza di piloti abilitati Porcino: Da Cisl dichiarazioni condivisibili
È ormai ufficiale la nota mediante la quale “Vueling comunica che il collegamento con Roma non sarà operato a partire dal 27 ottobre. Per Vueling, l’inizio delle operazioni presso l’Aeroporto dello Stretto è stato un passo importante nella sua strategia di espansione in Italia, tuttavia, la compagnia ha deciso di sospendere la rotta per la stagione invernale 2014-15 per motivi di carattere operativo legate all’aeroporto“. Ebbene le ragioni di tale scelta, per come comunicate al Gestore, attengono alla mancanza in Vueling, (e non in aeroporto, si badi bene!) di un numero sufficiente piloti abilitati/certificati ad operare con i loro aeromobili sull’Aeroporto di Reggio Calabria. Vale la pena ricordare che i piloti interessati ad operare in piena autonomia sull’aeroporto di Reggio Calabria devono essere qualificati come T.R.E. (Type Rating Examiner) oppure C.R.E. (Class Rating Examiner) cioè piloti istruttori sul tipo di aeromobile utilizzato, come prescritto dal Provvedimento DGAC n.42/1469/A3/33 del 14.03.2000. Trattasi di prescrizioni anacronistiche ancora oggi imposte dal 2000 da Enac e non ancora rimodulate come da impegno assunto da oltre un anno. Prescrizioni che rappresentano un grande limite per lo sviluppo dell’Aeroporto. Come Società di Gestione, però, siamo molto delusi e ci pare francamente quantomeno “strano” che un Vettore noto, appunto come Vueling, avendo lo stesso commercialmente aperto le vendite dei voli da e per Reggio Calabria già dallo scorso aprile/maggio, si sia improvvisamente accorto, solo ora e proprio adesso, di questo aspetto fondamentale e così rilevante. Ovviamente sarà interessante capire dove, come e perché questa compagnia continuerà ad operare in Calabria. Limitazioni a parte, non vorremmo si trattasse come già accaduto con Volotea, di una ulteriore spoliazione in danno a Reggio Calabria ed al suo aeroporto. In realtà, per quanto attiene alle diverse prese di posizione sulla grave crisi, la Società di Gestione condivide quanto affermato nella loro ultima nota dai vertici del sindacato CISL, Fiorenza e Larizza. In proposito ci limitiamo solamente ad osservare che il “Consorzio”, la cui creazione viene oggi proposta, in realtà esiste già a partire dal 2012, allorquando è stato sottoscritto un apposito Contratto di Rete denominato “Aeroporti della Magna Grecia”, costituendo quest’ultimo un organismo di concertazione e di pianificazione strategica condivisa tra aeroporti e che vede già sia l’Aeroporto di Crotone sia quello reggino aderire pienamente, peraltro, collaborando in piena sinergia. Nessun altro, pure essendo stato più volte formalmente invitato, ha inteso aderire.
Ma tornando a guardare più da vicino i problemi in casa Sogas. È vero, come afferma la CISL, le gestioni passano, ma i problemi restano. Ed è altrettanto vero i problemi di oggi sono il frutto delle incrostazioni della politica, soprattutto quella del recente passato della Società di Gestione dell’Aeroporto dello Stretto.
Serve un salto di qualità nella comune visione di una Società di Gestione dell’Aeroporto dello Stretto che sia più snella e moderna, che premi unicamente la produttività ed il merito.
Per farlo occorre, però, trovare soluzioni condivise. Dobbiamo rimuovere le “cause” che paralizzano attualmente la società. E possiamo e dobbiamo farlo tutti quanti insieme.
Tali cause certamente non sono addebitabili unicamente “al costo del lavoro”, ma riteniamo che bisogna però partire da questo aspetto, rimuovendo, tutti insieme si ripete, le anomalie contrattuali ed economiche, ristabilendo finalmente un po’ di ordine. Si può raggiungere questo obiettivo attraverso una seria contrattazione che può e deve scrivere la parola fine agli sprechi ed alla costituzione di posizioni di rendite che potrebbero apparire, prime facie, addirittura illegittime almeno secondo gli insegnamenti della Corte dei Conti. Non esiste nessuna volontà da parte di questo management di mortificare alcun lavoratore. Ricordiamo che sono stati pure elargiti encomi al personale dipendente, per la professionalità e lo spirito di abnegazione dimostrato in occasioni uffficiali gestite davanti all’Ente Regolatore. Siamo stati i primi a ribadire la necessità di una privatizzazione del capitale che fosse necessariamente maggioritario verso il privato seppure nel mantenimento della garanzia, con gli appositi strumenti previsti dal codice civile, di tutti gli aspetti “sociali”. L’obiettivo è ancora raggiungibile solo se tutti quanti assieme decidiamo di raggiungerlo.
06 ottobre 2014