Cosenza, i ragazzi del Piria hanno partecipato alla presentazione in sede RAI del libro L’inganno della mafia di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso
Il 23 maggio la grande Rai ha ricordato a Palermo la morte di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino, e delle loro rispettive scorte, e contemporaneamente in Calabria la Sede Rai di Cosenza ha organizzato per l’occasione una grande manifestazione sulla legalità che ha avuto come protagonisti assoluti il Capo della Procura della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri e lo scrittore-giornalista italoamericano Antonio Nicaso, uno dei massimi esperti mondiali di ‘ndrangheta e di criminliatà organizzata italiana nel mondo.
Il direttore della Sede Rai di Cosenza Demetrio Crucitti, insieme al Direttore del Coordinamento delle Sedi Rai di tutta Italia, Luigi Meloni, li hanno infatti invitati per presentare alla stampa il loro ultimo libro, “L’inganno della mafia”, un sorta di romanzo criminale sul rapporto ombelicale che lega la ndrangheta al mondo della TV e del cinema, per via delle mille fiction che oggi raccontano in televisione e al cinema lo strapotere della criminalità organizzata nel mondo.
Tra le tre scolaresche invitate dal direttore Crucitti non poteva mancare il Piria di Rosarno,con in testa la preside Mariarosaria Russo, i cui studenti hanno dibattuto sul tema EVIDENZIANDO come ai falsi miti della ‘ndrangheta e dell’anticultura,la scuola,che da anni orienta i suoi studenti su percorsi virtuosi di pratica della legalità,oppone le armi dirompenti della cultura e dell’istruzione.
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E’ stata vera e propria festa all’insegna della legalità, una sorta di cerimonia di ringraziamento ufficiale per quanto il Procuratore Nicola Gratteri va facendo ogni giorno per il paese, colpendo e anche duramente i centri nevralgici delle consorterie mafiose di tutta Italia.
“L’inganno della mafia”, dunque,un libro veloce, moderno, avvolgente, edito da RAI ERI, destinato al mondo delle scuole, rivolto in prima persona ai ragazzi che vogliono capire meglio cos’è la mafia, scritto a quattro mani dal magistrato e da Antonio Nicaso, lui professore universitario, ricercatore, sociologo, antropologo, criminologo per forza di cose, passato dal giornalismo militante del Corriere Canadese alle analisi di sistema, una vera e propria eccellenza del mondo editoriale non solo canadese.