Il circolo Armino, sulla richiesta all’asp di Don Mesiti
L’episodio recentemente svelato da don Silvio Mesiti, parroco della Concattedrale di Palmi, potrebbe sorprendere solo chi non ha ancora capito a quale stato di degrado siano giunte le nostre istituzioni. Non per questo la vicenda, di esemplare gravità, può essere sottaciuta e rapidamente dimenticata.
Vogliamo che l’ASP reggina svolga un’indagine al suo interno per sapere: a) come e perché è stata insabbiata la richiesta del volontariato palmese di farsi carico di una struttura inutilizzata per trasformarla in un centro di accoglienza per disabili rimasti soli; b) chi ha consigliato a don Silvio di rivolgersi a un “politico di potere” per la riuscita del suo progetto.
Secondo la legge l’ASP è un’azienda con personalità giuridica pubblica, dotata di autonomia organizzativa, gestionale, tecnica, amministrativa, patrimoniale e contabile. Risulta, perciò, insopportabile tanto l’ingerenza della politica nella sanità pubblica, quanto e ancor più, come nel caso in esame, l’esplicita ammissione di sudditanza alla politica che viene dalla stessa azienda sanitaria. Si faccia, perciò, rapidamente chiarezza, nell’interesse generale della comunità che da quella organizzazione dovrebbe veder soddisfatti i suoi bisogni di sanità senza dover sottostare a logiche clientelari.