Cgil, vertenza del porto di Gioia Tauro e licenziamenti
incontri, presentatosi come rappresentante delle aziende terze e riportando la loro richiesta, fece intravedere la possibilità di un accordo per evitare i licenziamenti a condizione che la CGIL accettasse di estromettere dalla vertenza il segretario della categoria territoriale. Una assurdità che, alla luce delle dichiarazioni, è una pratica ricattatoria accettata da Confindustria reggina. Una cosa assurda e da anni ’50 che non dovrebbe essere neanche presa in considerazione da Organizzazioni di rappresentanza sociale come Confindustria. Vorremmo sommessamente ricordare che Medcenter, che è una grande ed importante azienda, ha preso parte a tutti i tavoli dove si è discussa la vertenza, ed è il principale committente delle aziende terze, di coloro cioè che hanno licenziato, ed aveva ed ha tutti gli strumenti per evitare non solo i licenziamenti, ma per chiedere alle aziende terze il rispetto delle regole e dei contratti che Confindustria firma. MCT è dunque consapevolmente responsabile di questa situazione anche perché vuole creare alibi e condizioni dei licenziamenti del proprio personale alla conclusione del periodo di cassaintegrazione.
MCT non scambi il nostro senso di responsabilità, dimostrato fino ad oggi, per arrendevolezza. Anzi, diciamo fin da adesso, che è necessario costruire nel territorio un ampio fronte sociale e istituzionale che impedisca la realizzazione di questo disegno perverso e che fermi una pericolosa deriva padronale e antidemocratica. Avremo presto l’occasione di vedere chi ci sta in una battaglia di questo tipo.
Nino Costantino
Segretario generale Filt-CGIL Calabria