CGIL Gioia Tauro, il Presidente Renzi dia risposte alle esigenze della piana
Nel mentre confidiamo che gli obiettivi e le risorse stabiliti nel Patto per la Calabria e nel Patto per la Città metropolitana di Reggio possano contribuire a portare sviluppo e modernizzazione della nostra regione, rimaniamo enormemente insoddisfatti per il disinteresse che il governo nazionale sta dimostrando in modo particolare sull’area di Gioia Tauro. La vicenda LCV è la dimostrazione plastica di un governo che parla e non fa, che promette e non mantiene, che seduce e abbandona, che è forte con i deboli e debole con i forti. Il disimpegno dell’investimento industriale da Gioia evidenzia l’incapacità di questo governo a essere credibile e a incidere nelle scelte delle aziende, anche per il fatto che si è di fronte ad un investimento pubblico di 63 milioni di euro: in sostanza, decidono solo loro ed il governo rimane silente, acquiescente e supino. Oltre a ciò, il governo nazionale non riesce e non vuole fare scelte che diano respiro al porto di Gioia in termini di trashpment, di sviluppo industriale del retro porto e di logistica. Solo parole accompagnate da anni di cassa integrazione e da annunci di esuberi. Il Presidente Renzi fa orecchie da mercante rispetto alle richieste di intervento concreto su quest’area. Chiediamo, dunque, che il Presidente del Consiglio riceva il 30 aprile a Reggio una delegazione di sindacati e di sindaci della Piana di Gioia Tauro: dia ascolto per una volta a chi i problemi li vive quotidianamente e ci dica cosa concretamente vuole fare subito per dare risposte per l’occupazione e lo sviluppo della Piana di Gioia Tauro.