Capitanerie di Porto – Gioia Tauro obbiettivo: Tutela del consumatore finale
Procedono incessanti i controlli sulla filiera della pesca da parte degli uomini e delle donne della Capitaneria di Porto di Gioia Tauro.
Nella giornata di ieri sono stati fermati due pescatori subacquei intenti a raccogliere molluschi all’interno delle acque portuali, attività che, oltre a costituire illecito amministrativo in materia di pesca, risulta essere pericolosissima anche e soprattutto per i pescatori stessi, immersi in acque portuali molto trafficate da navi mercantili di notevoli dimensione. Nella giornata odierna invece i militari della Sezione Polizia Marittima e Difesa Costiera hanno posto sotto sequestro oltre 20 kg di prodotto ittico in cattivo stato di conservazione venduto da un commerciante ambulante.
L’attività di controllo su tutta la filiera della pesca è fondamentale, e viene messa in atto a garanzia dell’ecosistema marino e degli stock ittici, oltre che a tutela dei pescatori e pescivendoli che rispettano scrupolosamente le norme vigenti. Particolare accento si pone invece sulla tutela del consumatore finale, cui si rammenta che l’acquisto di pesce in strada, conservato in maniera non consona, può causare nocumento alla salute dell’acquirente, essendo il prodotto ittico facilmente deperibile. Discorso a parte viene fatto invece per i molluschi: questi possono essere allevati e prelevati solo da acque controllate, basti pensare che ogni mollusco arriva a filtrare – trattenendone le eventuali impurità – oltre 20 litri di acqua marina al giorno. Molluschi che crescono in acque non pulite e controllate sono quindi pericolosi per il consumatore e possono essere causa di serie patologie epatiche.