Aspiranti medici in formazione al Liceo “Guerrisi”di Cittanova

È nella sua fase di piena attuazione, presso il Liceo scientifico “M.Guerrisi” diretto dalla dott.ssa Clelia Bruzzì, il percorso di potenziamento-orientamento “Biologia con curvatura biomedica”. Un risultato importante per un’istituzione capace di offrire percorsi didattici stimolanti, in una prospettiva moderna e di respiro internazionale. L’iter della curvatura biomedica, realizzato in collaborazione con l’Ordine provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Reggio Calabria e su piattaforma informatica, mira a favorire l’acquisizione di competenze in campo biologico, grazie anche all’adozione di pratiche didattiche attente alla dimensione laboratoriale, e contribuisce a orientare ragazze e ragazzi che nutrono un particolare interesse per la prosecuzione degli studi in ambito sanitario, e non solo. Sono una cinquantina le studentesse e gli studenti delle classi terze che frequentano il percorso formativo che ha una durata triennale, per un totale di 50 ore annuali, di cui 20 tenute dai docenti di scienze, 20 dai medici indicati dagli ordini provinciali e 10 sul campo, tramite attività condotte in presenza presso strutture sanitarie, ospedali e laboratori di analisi individuati dagli Ordini provinciali dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri. A conclusione di ogni nucleo tematico di apprendimento, è prevista la somministrazione di una prova di verifica: la disciplina sarà inserita poi nel piano di studi di ciascun partecipante, a condizione che ci sia assiduità nella frequenza, nello studio e rispetto delle verifiche on line sulla piattaforma del percorso, con relativa valutazione alla fine del quadrimestre. Abbiamo intervistato alcuni tra i partecipanti, con l’obiettivo di tracciare un primo bilancio, cogliere gli umori, registrare suggerimenti e riflessioni. «Abbiamo scelto questo percorso per avere un’idea più chiara di quello che vogliamo fare in futuro», ci hanno detto subito le classi coinvolte, partendo da un’intenzione precisa: «Studiare medicina, ed anche per la passione nei confronti della biologia e dell’anatomia». Ragazze e ragazzi di 3ªB si raccontano volentieri: «Il primo periodo è stato molto duro, perché non eravamo abituati. Siamo arrivati ad un punto in cui dovevamo studiare le lezioni sia per la scuola che per il biomedico, è stato difficile. Dopo un po’ di tempo la situazione si è stabilizzata, anche perché, comunque, basta organizzarsi». Intervengono i corsisti di 3ªI: «È un bel percorso, impegnativo ma bello. Strutturato in nuclei tematici, si fanno quattro lezioni con i professori e quattro con medici che vengono a scuola». Il gruppo della 3ªI ci spiega come con i professori si faccia più la parte teorica, mentre «con i medici trattiamo per esempio tutte le malattie che possono riguardare quello che stiamo studiando, in maniera approfondita». «Sono molto disponibili, soprattutto se abbiamo bisogno di qualche chiarimento» ci confidano le ragazze. Alcuni ragazzi, invece, nonostante dichiarino di trovarsi bene con tutti i docenti, notano alcune differenze di approccio tra quelli interni e gli esperti esterni: «Il confronto è certamente interattivo, con i medici in particolare, a cui puoi rivolgere domande specifiche, perché sono esperti e affrontano argomenti nuovi, quindi siamo anche più interessati e facciamo più domande». Sembra d’accordo anche il gruppo della 3ªA: «I professori espongono gli argomenti in maniera didattica, più teorica, mentre i medici, partendo pur sempre dall’argomento trattato, pongono le questioni attraverso la loro esperienza, quindi è molto più interessante, hanno la possibilità di raccontare vissuti personali, per cui aggiungono sempre qualcosa di nuovo». Tra le tematiche più affascinanti ci vengono segnalate «le patologie in generale, le problematiche dermatologiche, quelle cardiovascolari». Ragazze e ragazzi di 3ªE sembrano allinearsi: « È tutto molto interessante, perché è come se toccassimo con mano quanto ci viene spiegato». La soddisfazione è corale, così come l’entusiasmo: «Comunque è un’esperienza da fare. Si deve studiare, certo, però è bello, e si approfondisce molto quello che già si è fatto a scuola». Non manca qualche segnale di insofferenza, specie quando si dichiara che «c’è stata, all’inizio, una fase di assestamento dal punto di vista dell’organizzazione dello studio, anche con i nostri professori. Ora va meglio e diamo il massimo, anche per le aspettative che hanno su ognuno di noi». Considerazioni che contengono suggerimenti: «Questo percorso si può consigliare a chi sa già di voler intraprendere studi in ambito medico-sanitario, nessuno si dovrebbe precludere quella che è un’occasione preziosa dal punto di vista formativo. In generale, rimane una grande opportunità di conoscenza».
Ester Corso 3I
Giada Agostino 3I
Bruno Caruso 5D
Pasquale Andreacchio 5D