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Antonio Romano IDM, sui 442 esuberi del porto di Gioia Tauro

Apprendo con stupore che Mct ha confermato di voler procedere alla mobilità per 442 operai portuali.

La riflessione nasce sponatanea!

Nei giorni scorsi il Governo centrale ha manifestato, riesumando l’idea, l’intenzione di valutare la costruzione del ponte sullo Stretto.

Beh che dire!

Il ponte sullo Stretto sarebbe un’ottima opportunità se l’intera opera venisse calata in un contesto infrastrutturale di più ampio respiro e venisse associata al completamento dell’Alta Velocità e lo sviluppo della intera Area del Porto di Gioia Tauro.

Oggi stiamo assistendo all’ennesima e depravata operazione di impoverimento del nostro territorio.

A nulla sono servite le proteste dell’intera Amministrazione Comunale della Città di Gioia Tauro rappresentata dal sindaco Giuseppe Pedà.

A nulla è valso l’impegno da parte del Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio a tutelare la crescita del Porto.

A nulla sono valse le proteste da parte dei lavoratori che, incatenandosi davanti al gate, manifestavano il diritto al mantenimento della famiglia.

 Noi dell’Italia del Meridione siamo vicini alle 442 famiglie, molte delle quali monoreddito, e tramite il nostro rappresentante in Consiglio Comunale Antonino Parrello ed il Consigliere Regionale Orlandino Greco, ci adopereremo affinchè questo grido di protesta arrivi fino al Ministro Del Rio che non potrà non agire.

Il Porto di Gioia Tauro è una realtà unica in Europa e non permetteremo che, società private, aggrediscano il nostro già martoriato territorio aggredendo, senza possibilità alcuna di riscatto, la dignità di 442 famiglie.

 

Antonio Romano

(Resp. Prov. RC Idm)