Aldo Alessio, e’ ora di dire basta!
Ancora una volta va il nostro ringraziamento alle forze dell’ordine e alla magistratura per il brillante lavoro investigativo svolto sul territorio gioiese, calabrese, nazionale e internazionale e che ci ha permesso di conoscere tutti i particolari delle operazioni “Cumbertazione” e “Provvidenza”.
Le sentenze passate in giudicato delle varie operazioni svolte negli anni passati quale: Tirreno, Raoul, Gatto Persiano, Tempo, Porto, Conchiglia, per citarne solo alcune, dove il comune di Gioia Tauro, con l’amministrazione Alessio, per la prima volta nella sua storia, si è costituito parte civile contro la ‘ndrangheta, ci hanno permesso di conoscere uno spaccato importante e inquietante della storia gioiese , dove, senza alcun ombra di dubbio, la ‘ndrangheta continua a controllare il territorio, ne decide le sorti, il destino e distrugge il nostro futuro assieme a quello dei nostri figli.
L’inchiesta della DDA di Reggio Calabria, ha sollevato il verminaio degli appalti pubblici e della compromissione degli apparati burocratici infedeli che, a loro volta, non hanno potuto operare senza l’assenso degli amministratori.
Qui si impone un passaggio ben più importante e grave, deve essere fatta chiarezza, perché la Città lo chiede, sulla qualità delle opere realizzate.
Sono anni che si protesta sulla abnorme sproporzione tra il fiume di denaro pubblico di milioni di euro pagati e la modesta per non dire scarsa qualità delle opere realizzate.
Non c’è nessun rapporto di convenienza pubblica su costi e benefici. Vogliamo anzi pretendiamo chiarezza.
Con queste due ultime inchieste è calato il sipario su Gioia Tauro. Nessun commento, nessuna reazione. I grilli parlanti che hanno risposte su tutti i nostri perché, che sono bravi sui social network, a filosofeggiare su tutto, oggi tacciono.
Talune associazioni “culturali” dovrebbero smettere di autocelebrarsi e prendere finalmente posizione sugli ultimi avvenimenti.
I partiti politici dovrebbero riprendere di esercitare il ruolo istituzionale, rafforzare la democrazia interna, selezionare la futura classe dirigente e collegarsi alla società civile e alle sue più autentiche espressioni che sono già oggi presenti e operative.
E’ ora di dire basta a tutto questo scempio che continua a consumarsi sotto i nostri occhi. La Città è in ginocchio! La parte sana e migliore della società civile gioiese deve trovare il coraggio, la forza e la capacità di scuotersi dal suo profondo letargo, organizzarsi e reagire con forza e grande determinazione per la rinascita della nostra Città.
Dobbiamo dare una svolta alla prossima campagna elettorale sul voto amministrativo.
I leader che scenderanno in campo per la candidatura a sindaco dovranno avere il coraggio politico di rifiutare apertamente i voti della ‘ndrangheta, di assumersi le loro responsabilità nel saper preselezionare nelle loro liste la futura e nuova classe dirigente e di fare accettare ai propri candidati La carta di Avviso Pubblico sul “Codice Etico per la buona politica” assieme ai principi di legalità e di trasparenza, impegnandosi a rendere pubblico e trasparente il finanziamento della campagna elettorale.
L’onestà, la legalità e la trasparenza, rappresentano, oggi, le risorse che – se praticate e non semplicemente proclamate – sono e saranno in grado di cambiare dal profondo la nostra città restituendo fiducia nella politica e rafforzando l’impegno delle persone perbene.
Solo così si potrà riaccendere la speranza di una ricostruzione civile, di una ripresa economica e per il lavoro, di un rinnovamento morale del nostro popolo.
C’è, dunque, la necessità che il cambiamento sociale sia accompagnato da una grande e profonda “Rivoluzione Culturale”, quella vera e non delle chiacchiere, fatta da scelte coraggiose e da impegni precisi personali e collettivi.
Solo così si avrà la possibilità di fare affermare e rendere vincente un nuovo modo di pensare, di vivere e di operare capace di scacciare l’incultura mafiosa e la pratica del malaffare.
Ma sono i cittadini che devono sentire tutto questo.
Le scelte non sono più rinviabili e soprattutto non sono delegabili. Non possiamo dare sempre la colpa agli altri.
Se amiamo la nostra città è il tempo della riflessione e dell’impegno.
Gioia Tauro, 28 Gennaio 2017.
Aldo Alessio