Abbattere gli stereotipi di genere sulle ali della libertà con Lidia Vivoli sopravvissuta al femminicidio.
“E’ stato come un pugno allo stomaco, senza preavviso. Perché é quando ascolti una storia da chi l’ha vissuta, da chi è sopravvissuto, ne rimani sconvolto”. E’ questa l’impressione sconvolgente suscitata nelle ragazze della Consulta femminile istituita nell’Istituto di Istruzione Superiore “Piria”, con l’obiettivo di “combattere gli stereotipi di genere con le ali della libertà”. A catturare in modo così coinvolgente l’interesse delle giovani allieve è stata la struggente testimonianza di Lidia Vivoli, originaria di Bagheria, già assistente di volo per la compagnia Windjet, vittima di un femminicidio mancato, che continua a raccontare le tappe del suo calvario per mettere in guardia tante altre donne che potrebbero vivere la sua stessa terribile esperienza.
Nel corso dell’incontro, avvenuto in videoconferenza, le ragazze medmee sono rimaste particolarmente colpite dal coraggio manifestato da Lidia costretta ad affrontare una violenza feroce, prima limitatrice della sua libertà e poi distruttrice della sua vita. Ne è sopravvissuta per miracolo, ma i segni della violenza fisica e ancor di più morale e psicologica graveranno sulla sua esistenza per sempre, condizionando scelte e riempiendo di incubi le sue notti. Dal racconto di Lidia le giovani del “Piria” hanno potuto “toccare con mano”come nascono i rapporti malati e quali sono i segni per comprendere che si è stati scelti come vittime di un metodo che rischia di portare anche alla morte o all’annullamento di sé nell’altro. Hanno potuto comprendere, attraverso la pedagogia dello “sconvolgere per rinfrancare” – come ha sottolineato la preside Mariarosaria Russo – che “le ali della libertà possono rendere una persona attenta e affrancata da ogni forma di violenza”. All’incontro, moderato dalla prof. referente Eleonora Contartese, hanno preso parte Raffaella Rinaldis di “Fimmina TV”, il presidente del Club per l’Unesco di Gioiosa Ionica Nicodemo Vitetta, le docenti Francesca Corso e Teresa Pagano e le allieve Paola Albertino, Giada Gerace e Alessia Matalone.