Il consuntivo di fine anno dell’Arma dei Carabinieri. “Arresti in aumento nel 2015″
“Sinergia e costanza”, queste le parole d’ordine a detta delComandante Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, il Colonnello Lorenzo Falferi, oggi in conferenza stampa per fare il punto della situazione sulle operazioni e le attività di controllo svolte sul territorio nel corso del 2015.
“I dati sono quelli che genericamente servono a fare un quadro delle attività svolte dei riscontri avuti sul territorio”, ha esordito il Comandante, trasmettendo ai giornalisti presenti numeri significativi: “nel 2015 sono state arrestate 1353 persone (tra cui 13 latitanti comuni e 1 inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi), più di 72.000 i servizi di prevenzione effettuati (Pattuglie, Perlustrazioni, Carabiniere di Quartiere). Sono stati intensificati i servizi finalizzati al contrasto dell’immigrazione clandestina e all’individuazione e all’allontanamento dei cittadini stranieri (anche comunitari) che sono risultati pericolosi per la sicurezza pubblica. Significativi sono stati i risultati ottenuti con le indagini concluse: ‘TNT 2’, ‘REALE 6’, ‘CONFINE’, ‘JAMAICA’, ‘ECLISSI 2’, ‘RHEINBRÜCKE’, ‘CONFISCA MUSOLINO’, ‘GAMBLING’, ‘IAMONTE’, ‘SAGGIO COMPAGNO’, ‘ATLANTIDE’”.
Il dato forse più rilevante, che evidenzia l’impegno messo in campo non solo dall’Arma dei Carabinieri, ma anche da tutte le forze dell’ordine del territorio, è quello riferito agli arresti, in aumento rispetto agli anni precedenti.
Sempre per quanto riguarda le attività di controllo sul territorio, 223.329 sono state le persone controllate nel corso del 2015, in aggiunta a 137.213 autovetture sottoposte a controllo per contrastare fenomeni delinquenziali, ma anche contro l’abuso di alcool e droga.
Il Comandante Falferi fornisce ulteriori approfondimenti legati alle attività di contrasto vero e proprio: “per la coltivazione di canapa indiana, 72 sono state le piantagioni trovate, per un totale di 12.756 piante di cannabis, 54 le persone arrestate e sette quelle segnalate a piede libero”.
“Sul versante del contrasto alla criminalità organizzata – trasmette inoltre Lorenzo Falferi – il Comando Provinciale di Reggio Calabria ha attuato un modulo organizzativo, a ragione denominato ‘Modello Operativo Reggio Calabria’, che prevede che le attività di controllo del territorio si sviluppino attraverso:
– la concezione e l’organizzazione di servizi preventivi, sia per la prevenzione generale in tutte le sue accezioni (polizia di prossimità, ravvicinata, integrata, soddisfacimento della sicurezza percepita, ecc.), sia per quella volta a contrastare particolari fenomeni, attentamente studiati avvalendosi dell’analisi operativa (ricorrenze di reati predatori e/o fatti indicatori di attività mafiose, come i danneggiamenti, le intimidazioni o le richieste estorsive, ovvero accadimenti di diversa natura che si sono registrati sul territorio, ecc.);
– l’attività investigativa vera e propria, sviluppata da tutte le componenti operative del Comando Provinciale, sinergicamente orientate a operare in stretta intesa e collaborazione con i reparti speciali (ROS, Cacciatori, NAS, NOE, ecc.).
“Mi preme sottolineare – continua a dire, infatti, Falferi in conferenza stampa – soprattutto come i risultati conseguiti siano il frutto di un efficace contrasto sul territorio, che deriva da un approccio sistemico al territorio stesso, frutto di un’oculata analisi. Per le rapine ai cacciatori, ad esempio, uno dei fenomeni più diffusi degli ultimi anni, ad opera soprattutto della criminalità mafiosa che le sfrutta per accaparrarsi delle armi, si è passato da decine di rapine ad un solo evento nel 2015: ciò è significativo, perché non ci sono settori che lasciamo incontrollati”.
Per il Comandante Falferi l’approccio ai fenomeni criminali “deve essere sistematico, e questo grazie anche ad un lavoro di squadra con le altre forze dell’ordine, con cui vi è una constante comunicazione. Se dobbiamo parlare di un sistema vincente – aggiunge Falfieri – lo possiamo fare nell’ottica di squadra, con obiettivi chiari, utilizzando le capacità di ciascuno in un contesto più ampio per ottenere un effetto moltiplicatore. La capillarità è fondamentale per il contrasto dei fenomeni criminali”.
Non per niente, il Comando Provinciale di Reggio Calabria, oltre ad aver fornito un contributo rilevante anche per fronteggiare le esigenze di Ordine Pubblico, ha raggiunto diversi risultati in sinergia con la Polizia di Stato e la Guardia Finanzia nell’azione di accoglienza nei confronti dei profughi. Essenziale, come suddetto, anche la collaborazione con i reparti speciali dell’Arma, “che forniscono contributi fondamentali nel contrasto dei fenomeni anche di abusivismo commerciale o di violazione delle norme sanitarie –sempre parole del Comandante Falferi – sono centinaia gli esercizi commerciali posti a controllo e ciò a garanzia della salute pubblica”.
Diversi milioni di euro sequestrati alla criminalità nel corso del 2015; ecco altri importanti dati: nell’ambito dell’attività di aggressione dei patrimoni illeciti, nell’anno 2015 è stato proposto il sequestro di beni per un valore complessivo di 40.192.600 di euro, e si è proceduto all’effettivo sequestro per un valore complessivo di 19.532.100 di euro.
“È un settore estremamente importante – afferma in merito Lorenzo Falfieri – che sottrae linfa vitale alla criminalità. La nostra azione induce le organizzazioni criminali a cercare di occultare questi beni, ma riusciamo comunque ad ottenere risultati di assoluto rilievo”.
Dei risultati ottenuti, ma tanti sono ancora quelli che si prevedono di ottenere: tra gli obiettivi futuri dell’Arma, infatti, c’è il consolidamento dell’azione di contrasto alla criminalità organizzata, “grazie anche a nuove collaborazioni che si sono delineate nel corso del tempo”, e l’incremento, altresì, del controllo del territorio, “che non è frutto di improvvisazione – chiosa in conferenza Falfieri nell’augurare un buon anno a tutti – ma di un’approfondita analisi: cerchiamo di incrementare lì dove i fenomeni si manifestano”.
Ma andiamo a vedere un po’ più nel dettaglio quanto trasmesso stamane: in merito all’attività operativa, di cui sopra sono stati forniti i numeri, “i provvedimenti restrittivi scaturiti dalle varie attività investigative condotte dai reparti dell’Arma dei Carabinieri, coordinati dalla D.D.A. di Reggio Calabria, hanno permesso di confermare e rafforzare le risultanze dell’operazione ‘CRIMINE’ che ha delineato l’esistenza della organizzazione ‘ndrangheta avente base strategica nella provincia di Reggio Calabria, con attive ramificazioni sia nel nord Italia, in particolare in Lombardia, sia all’estero, dove è stato replicato il modello organizzativo calabrese da parte di quelle articolazioni che risultano dipendenti dai vertici decisionali presenti nel territorio reggino e che costituiscono centro propulsore dell’intero sodalizio mafioso. L’organizzazione ricomprende un vertice, denominato ‘Provincia’, riferimento dei responsabili dei tre ‘Mandamenti’ (Tirrenico, del Centro e Jonico), all’interno dei quali risultano operative le ‘Locali’ di ‘ndrangheta, organizzate sempre su base territoriale. L’ordine gerarchico all’interno della struttura mafiosa, che garantisce alle singole cosche anche ampi margini di autonomia, è assicurato dai tradizionali gradi e cariche operative nei diversi livelli dell’organizzazione. Le attività illecite sono riconducibili a tre filoni principali: le strutture e l’operatività dell’organizzazione mafiosa, l’illecito arricchimento e il riciclaggio di denaro e il condizionamento della vita economico-imprenditoriale nei territori di riferimento.
L’attualità investigativa conferma la struttura unitaria e della ‘ndrangheta e l’operatività di organismi di vertice”.
Sono state proficue, infine, da quanto si evince dal bilancio di fine anno, le diverse attività di rilievo che hanno visto l’Arma dei Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria impegnata a tutto campo contro la criminalità.