Palmi, bocciata l’installazione in Villa Mazzini del monumento all’emigrante
Il parere, infine, è arrivato. Celermente come era stato chiesto. Ma negativo. La Soprintendenza per Beni Architettonici e Paesaggistici ha bocciato l’installazione in Villa Mazzini del monumento all’emigrante. La lettera è stata inviata qualche giorno fa all’Amministrazione comunale di Palmi in risposta a quella con cui l’architetto Gerocarni, responsabile dell’Area 6 Programmazione del Territorio, chiedeva parere “positivo e celere” per proseguire, di fatto, un cantiere che abusivamente era stato tirato su a fine agosto con straordinaria celerità. Doppiamente abusivo. Abusivo perché in palese violazione delle norme del Testo Unico in materia edilizia come la Polizia Locale ha rilevato trasmettendo gli atti alla Procura della Repubblica il primo di settembre. E ancora abusivo perché, in spregio al Codice dei beni culturali e del paesaggio, non era stato richiesto il parere della Soprintendenza cui spetta di vigilare sul patrimonio storico e paesaggistico della Città. Un parere che doveva essere acquisito prima e non dopo che la stessa Soprintendenza, avuta notizia, disponeva il fermo del cantiere. Solo una ben congegnata miscela di ignoranza tecnico-amministrativa e di arroganza politica poteva portare a tante illegalità. Ora con il parere negativo formulato dalla Soprintendenza possiamo trarre un sospiro di sollievo. Il monumento all’emigrante dovrà sorgere altrove. Dovremmo augurarci che questa seconda scelta passi per il confronto coi cittadini. Ma già sappiamo che non sarà così. Dovremmo augurarci ancora che il monumento celebri l’emigrazione palmese nel mondo e non quella esigua minoranza di emigrati in Australia, parte di un’associazione privata e, per di più, disposti a comprare l’incisione del proprio nome. Ma già sappiamo che non sarà così. Ci piacerebbe d’essere doppiamente smentiti. Per ora festeggiamo questo primo, importante risultato. La mobilitazione dell’opinione pubblica e dei cittadini – attraverso i giornali, i social network, il sit in di protesta, la raccolta di firme – ha vinto. Siamo felici. Lo siamo perché è stato impedito di deturpare uno dei luoghi simbolo della Città. Con la medesima celerità con la quale si era avviato il cantiere si provveda ora a rimuovere il sarcofago di cemento pudicamente transennato e coperto da un telo verde. Si ripristini con urgenza il luogo che è stato irresponsabilmente sottratto ai cittadini. E neppure così si chiuda definitivamente la vicenda. Si accertino le responsabilità di chi ha permesso l’avvio del cantiere, si faccia completa chiarezza su un episodio di straordinario abusivismo pubblico. Siamo rispettosi della legge e fiduciosi nella giustizia che deve fare il suo corso. L’attenta Procura palmese, ne siamo certi, accerterà le responsabilità. Solo così saremo pienamente soddisfatti. Solo così potremo porre un effettivo argine a nuovi abusi.
Venerdì 28 Agosto
Un comunicato stampa del Circolo Armino denuncia l’esistenza di un cantiere abusivo in Villa Mazzini.
Sabato 29 – La Polizia Locale effettua un sopralluogo.
Domenica 30 – Viene emesso un nuovo comunicato stampa a cura del Circolo Armino.
Lunedì 31 – La notizia è su tutti i giornali locali, un gruppo di cittadini chiede a più riprese l’intervento della Polizia Locale. A fine mattina il cantiere è bloccato, in serata sit in di protesta.
Martedì 1 Settembre – Il verbale redatto dal corpo di Polizia Locale viene trasmesso alla Procura della Repubblica. Incurante delle proteste dei cittadini, l’Amministrazione chiede alla Soprintendenza il parere per
l’installazione in Villa Mazzini di “un monumento dedicato ai Palmesi nel mondo”.
Lunedì 5 ottobre La Soprintendenza dà parere contrario all’installazione del monumento in Villa.