VII edizione “Sguardi a Sud”: il 3 novembre, a Mendicino, va in scena “Macbeth in carcere”
La settima edizione di Sguardi a Sud, la rassegna di teatro contemporaneo promossa dalla compagnia Porta Cenere con il patrocinio del Comune di Mendicino e il sostegno della Fondazione Carical, presenta un nuovo appuntamento di grande impatto artistico ed emotivo. Domenica 3 novembre, alle ore 18.00, al Teatro Comunale di Mendicino andrà in scena uno spettacolo tanto potente quanto unico: “Macbeth in carcere”, una rappresentazione che unisce il dramma shakespeariano alla vita e alle esperienze personali dei detenuti di Alta Sicurezza del carcere di Frosinone. Una produzione della Compagnia Errare Persona, con testo, regia e interpretazione di Damiana Leone.
“Macbeth in carcere” non è la semplice rappresentazione di una delle più celebri tragedie di William Shakespeare, ma un esperimento di teatro sociale. Sotto la guida di Damiana Leone, gli attori-detenuti rivivono i temi oscuri del Macbeth, fondendoli con le proprie storie e mettendo in discussione il concetto di responsabilità individuale. Nel ruolo di Lady Macbeth, la stessa regista accompagna il gruppo di detenuti in un percorso di introspezione e catarsi. Lady Macbeth non è solo un personaggio ma diventa una figura che guida e invita a esplorare il confine tra il bene e il male, incitando i partecipanti a guardare dentro se stessi, a confrontarsi con i demoni interiori, a interrogarsi sulle proprie scelte di vita e a seguire simbolicamente il richiamo delle streghe, o delle fate, in una ricerca di riscatto personale. La tragedia shakespeariana si intreccia con le loro esperienze personali, rievocando il tormento, le tentazioni e la possibilità di redenzione. Ogni scena è intrisa di simbolismi che trasformano l’opera in un messaggio potente per chiunque viva una condizione di prigionia, sia fisica che morale.
L’intreccio narrativo si sviluppa in parallelo tra le battute shakespeariane e le testimonianze dei detenuti, che, pur non essendo presenti fisicamente sulla scena, costituiscono l’anima pulsante dello spettacolo. Le loro voci, registrate e integrate nella narrazione, aggiungono autenticità e intensità emotiva, rendendo il dramma universale e toccante.
Lo spettacolo non è solo un’opportunità per il pubblico di immergersi nella drammaturgia shakespeariana, ma un’esperienza riflessiva che invita a guardare la realtà carceraria da una prospettiva diversa. In “Macbeth in carcere”, teatro e vita si fondono in un unico respiro, trasformando le parole del Bardo in un ponte verso la consapevolezza e, forse, verso la redenzione. Con questo spettacolo, Sguardi a Sud conferma il suo impegno nel portare in scena opere capaci di toccare le corde più profonde dell’animo umano, di sfidare i confini convenzionali del teatro, esplorare nuove prospettive, coinvolgere il pubblico in dialoghi difficili ma necessari, e portare sul palco l’autenticità delle esperienze umane.
Mario Massaro, direttore artistico di “Sguardi a Sud”, ha dichiarato: «Portare una tragedia come il “Macbeth” di Shakespeare all’interno delle mura di un carcere e vederla prendere vita attraverso le voci e le esperienze personali dei detenuti è un atto artistico significativo. Abbiamo scelto di dare spazio a questa produzione perché crediamo fermamente che il teatro abbia una capacità unica: quella di invitare alla riflessione e risvegliare nuove consapevolezze. Ci auguriamo che gli spettatori possano uscire dal teatro con una nuova visione sul pentimento e sulla possibilità di rinascere».