USB Calabria rilancia l’opposizione al DL Sicurezza
“Il nuovo ddl sicurezza non è semplicemente una norma “anti No Ponte”, ma una minaccia per tutti. E mobilitarsi per contrastarla è un dovere. Se passasse, domani forse non potremmo più farlo”. L’invito arriva dal dirigente regionale Usb Peppe Marra, che ricorda: “I membri dell’Assemblea Costituente, nel lungo lavoro per stilare la nostra Carta Costituzionale, disquisirono ampiamente sull’introduzione del diritto-dovere di Resistenza, individuale e collettiva, contro le violazioni delle libertà fondamentali e dei diritti garantiti dalla stessa Costituzione”.
Sebbene quel lungo dibattito non abbia portato alla ratifica di questo principio, per Marra “il solo fatto di pensare che i padri nobili della nostra Repubblica hanno dibattuto ampiamente su questo ci fa ben comprendere l’abisso intellettuale, culturale e umano esistente tra loro e chi oggi, dopo appena qualche rapida discussione in commissione, intende ratificare il principio del ‘terrorismo della parola’. È con questo neologismo di orwelliana memoria che con il dl 1660, il nuovo decreto sicurezza, si vorrebbe colpire con una pena che va da due a sei anni chiunque detenga, o faccia circolare, in forma sia scritta che orale, testi ritenuti capaci di ‘istigare’ al compimento di atti o resistenze che coinvolgano uffici, istituzioni, servizi pubblici o di pubblica necessità”.
“Siamo di fronte – avverte il dirigente Usb – a un provvedimento quindi di inaudita pericolosità e che dimostra, se mai ancora ce ne fosse bisogno, la natura fascista e liberticida dell’attuale governo, con buona pace di chi nel centrodestra si è sempre dichiarato un po’ casa, un po’ popolo di quelle libertà oggi messe fortemente a rischio”.
Per Marra, “dopo decenni di leggi e riforme che, in maniera bipartisan, hanno calpestato la nostra Costituzione, dall’introduzione del pareggio di bilancio al federalismo fiscale, per finire alla recentissima e volgare autonomia differenziata, apparirebbe quasi pleonastico lanciarsi in appelli in difesa della Costituzione, ma è impossibile non rendersi conto della rapida escalation illiberale e antidemocratica in corso da quando si è insediato l’attuale governo”.
E conclude: “Il DL Sicurezza non è una legge anti No Ponte, come qualcuno l’ha etichettata a ridosso della bella manifestazione di Villa San Giovanni del 18 maggio, sebbene dedichi particolari attenzioni a chi si oppone alla realizzazione di opere ritenute, spesso in maniera speculativa, strategiche. È un provvedimento ben più pericoloso, che mira ad instaurare uno stato autoritario e fascista, cancellando ogni forma di dissenso e riducendo tutti al silenzio: senza casa, lavoratori sfruttati o che rischiano di perdere il posto di lavoro, poveri, migranti, chiunque appartenga alle categorie tanto odiate dall’attuale governo.
Per questo è fondamentale rispondere all’invito lanciato dal movimento No Ponte e partecipare al presidio di lunedì 24 giugno davanti la Prefettura di Reggio Calabria: non possiamo permettere che tutto questo avvenga nel silenzio e nella rassegnazione!”
USB Calabria