Unione popolare: dal federalismo fiscale all’autonomia differenziata. Fermiamoli!

È di moda parlare adesso di autonomia differenziata, fa quasi tendenza farlo, adesso che siamo vicini all’approvazione preliminare, in Consiglio dei Ministri, del Disegno di Legge a firma di Roberto Calderoli, che farebbe fare un passo in più a questa riforma profondamente ingiusta.

Col Sud che sogna abbiamo aperto la battaglia contro il federalismo fiscale, il “padre” dell’autonomia differenziata, che toglieva risorse ai Comuni svantaggiati e che è passata quasi sotto silenzio. Con demA poi e ora con Unione Popolare abbiamo aperto la battaglia contro l’autonomia differenziata delle Regioni e continuiamo ad opporci a queste riforme che generano solo ingiustizie.

Essere stati tra i primi a sollevare la protesta ha le sue basi nella consapevolezza che questo ennesimo attacco alla giustizia e all’equità sociale ed economica, oltre a essere un nuovo e più violento colpo basso sferrato contro le Regioni come la nostra, già fortemente svantaggiate, rappresenta una violazione della Costituzione.

Ingannevoli infatti sono le parole pronunciate tempo fa dal Ministro Fitto in merito agli articoli 116 e 119 della nostra Costituzione. Le sue parole distorcono il significato di questi articoli per giustificare il piano del Governo e fanno finta di non vedere decenni di malgoverno nazionale, e soprattutto regionale, che hanno causato il disastro amministrativo, sanitario, economico e sociale del Sud prima di tutto.

L’ intenzione di chi ha scritto la Costituzione era quella di dare autonomia alle singole Regioni in modo da permettere alle stesse di governarsi in base alle proprie specialità e realtà locali e per meglio valorizzare le forze che ogni territorio è in grado di sviluppare.

L’intenzione del legislatore non era certo quella di aumentare le diseguaglianze tra le Regioni, non era certo quella di favorire la creazione di cittadini di serie A e cittadini di serie B. Lo spirito non fu certo quello di “togliere ai poveri per dare ai ricchi” come sarebbe se questa riforma scellerata andasse in porto.

Lo spirito fu quello di valorizzare le ricchezze di ciascun territorio proprio per garantire un armonioso sviluppo all’interno di tutta la Penisola. Invece adesso si cerca, subdolamente, di far passare l’idea che fosse già “tutto previsto”, nonostante una chiara violazione anche dell’articolo 3 della Costituzione che dice che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alle legge”.

Ed è proprio in difesa della “pari dignità sociale” dei cittadini e delle cittadine che Unione Popolare, avendo come riferimento la Costituzione Italiana, ha una posizione contraria, netta, nei confronti dell’autonomia differenziata che creerebbe ancora più differenze nella sanità, nella scuola, nella qualità della vita.

Unione popolare ha una posizione contraria ancor di più oggi che questa enorme ingiustizia sta per diventare legge dello Stato.

Unione Popolare si mobiliterà anche attraverso un convegno che si terrà a Reggio Calabria il prossimo 25 febbraio, nel quale sarà ribadita la nostra opposizione, le ragioni per cui ci opponiamo e le proposte per un vero riequilibrio sociale ed economico del Paese.

Invitiamo a partecipare tutte le forze che vogliono fermare il perpetrarsi di queste ingiustizie che da tempo immemore dividono in due l’Italia, invitiamo la cittadinanza a partecipare per conoscere i rischi che corre con questa riforma e poter decidere come vuole che sia il proprio futuro.

demA-Unione Popolare Calabria