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Una nuova mostra al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria Dal 6 febbraio in esposizione i reperti restaurati col supporto dei privati

Tre nuove esposizioni in arrivo nei prossimi al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, tutte dedicate a temi strettamente legati alla storia del Museo e del territorio.
Si inizierà giovedì 6 febbraio con il taglio del nastro della mostra “Philía. Restauri sostenuti dai privati con l’Art Bonus”, allestita nel magnifico spazio di Piazza Paolo Orsi e curata dal direttore Carmelo Malacrino. In esposizione tanti reperti presentati per la prima volta al pubblico dopo il loro restauro finanziato attraverso le elargizioni esterne.
«Questa nuova mostra, che accoglierà tutti i visitatori al loro ingresso al MArRC, assume un significato tutto particolare – commenta il direttore Malacrino. Lo stesso titolo, che dal greco si può tradurre con “amicizia” nel senso più ampio del termine, evidenzia il significato dei rapporti fra le attività del Museo e le azioni di mecenatismo da parte di soggetti esterni particolarmente sensibili alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale. Sin dalla sua riapertura nel 2016 si è inteso promuovere, accanto alla conoscenza degli straordinari reperti archeologici esposti nelle sale, anche le varie attività che si svolgono negli uffici e nei suoi laboratori per lo studio e la conservazione delle collezioni esposte o collocate nei depositi. Già con la mostra “A nuova vita. Restauri al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria”, nel 2017 si era deciso di proporre un’esposizione costruita a “filo doppio”: da un lato presentare per la prima volta al pubblico tanti reperti archeologici fino ad allora conservati nei magazzini; dall’altro valorizzare l’attività condotta nel laboratorio di restauro del Museo, che nel solo biennio 2016-2017 contava già oltre 250 opere restaurate. Con questa mostra – prosegue Malacrino – a quel “filo doppio” si aggiunge oggi una perla, che risplende della generosità dei primi mecenati che, credendo nel progetto gestionale del Museo, hanno voluto offrire un proprio contributo, sostenendo una serie di interventi volti al restauro e alla valorizzazione delle collezioni. Si tratta di realtà imprenditoriali, associazioni ed enti molto diversi tra loro, ma tutti accomunati dalla sensibilità di investire in cultura, partecipando concretamente alla conservazione del patrimonio».
Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria è un istituto “giovane” nel campo dell’Art Bonus, istituito nel 2014. Ha iniziato a operare nell’elaborazione di progetti da proporre a forme di mecenatismo culturale solo dal 2017, ma in pochi anni è giunto a contare 21 progetti, di cui ad oggi ben 14 già interamente finanziati. Tutti i progetti vengono pubblicati sul portale www.artbonus.gov.it. Saranno presentati in mostra i primi interventi, relativi a oltre 40 piccole e grandi opere appena restaurate grazie alle elargizioni di Associazione Culturale “Giovanni Bovio” di Reggio Calabria, Azienda agricola Tenuta Morano di Cittanova, C.O.A.B. – Cooperativa ortofrutta di Corigliano Calabro, Confagricoltura Calabria, Confindustria Reggio Calabria – Giovani Imprenditori, Gelateria Cesare di Reggio Calabria e SITdA – Società Italiana della Tecnologia dell’Architettura.
«Questa esposizione – conclude Malacrino – assume anche il senso di una “restituzione” nei confronti dei nostri primi mecenati, costituita dall’impegno delle tante professionalità che al Museo hanno trasformato una elargizione liberale nel restauro di opere da studiare, valorizzare e consegnare alle prossime generazioni».
La partecipazione all’inaugurazione della mostra è gratuita e aperta a tutti. La mostra sarà aperta fino al 22 marzo 2020.

Carmelo Malacrino
4 febbraio 2020