UIL Calabria, positiva la visita di Aponte al Porto di Gioia tauro
L’arrivo di Aponte sulle banchine del Porto di Gioia Tauro suggella l’importante investimento che Msc ha già avviato in questi mesi potrebbe rappresentare una chiave di volta per il futuro dell’hub calabrese. Per questo salutiamo con positività l’interesse dimostrato da Msc per lo scalo reggino e per il futuro produttivo ed occupazionale dell’area.
Allo stesso tempo, però, siamo fermamente convinti che l’azienda debba essere pronta ad aprire un confronto serrato e produttivo con le Organizzazioni sindacali sui temi dello sviluppo produttivo, organizzativo ed occupazionale del porto che, certamente, necessita di ulteriori investimenti e interventi mirati ad efficientare sempre di più l’organizzazione del lavoro. Noi siamo pronti ad avviare il confronto.
Con il porto che si sta avviando verso una stagione nuova, che potrebbe scrive una pagina storica importante, è determinante che il Governo Conte dimostri altrettanto interesse per lo sviluppo di un’area industriale determinante per lo sviluppo della Calabria, del Mezzogiorno, dell’Italia e dell’intero bacino del Mediterraneo. Pertanto riteniamo che si debba riaprire un tavolo istituzionale a Roma per mettere in campo una serie di interventi strutturali che possano consentire al porto di traguardare i prossimi quindici anni.
E’ necessario programmare una politica industriale moderna ed efficiente che, attraverso il definitivo sviluppo produttivo della Zona economica speciale, garantisca la base fondamentale per garantire l’avvio e l’aumento produttivo di un investimento privato che, in questo periodo di crisi, rappresenta un unicum nel panorama nazionale.
L’investimento di Aponte su Gioia Tauro, il primo dopo l’avvio operativo della Zes, è importante ma è necessario che si inserisca in un contesto produttivo valorizzato da Roma. Per questo, siamo convinti che il Governo debba sostenere quest’azione su Gioia Tauro ed il suo hinterland produttivo, stanziando i giusti investimenti pubblici e stimolando l’interesse degli investitori privati.
Allo stesso tempo, il Governo e il Ministro della Coesione territoriale chiariscano la propria posizione sulla Zes, nella convinzione che per il futuro di questo strumento sia necessario fare due passi avanti e non uno indietro.