UIL calabria, il reddito di cittadinanza va migliorato
Il reddito di cittadinanza va migliorato, mantenuto e irrobustito soprattutto nella parte relativa l’occupabilità dei percettori. Il rischio di una sua fossilizzazione in una misura assistenzialistica era stata preventivata. Così è successo perché la normativa non è stata applicata nella sua completezza, perché in una governance a due livelli la polizia nazionale e quella regionale hanno perso troppo tempo nell’attivazione del confronto per la razionalizzazione dei contri per l’impiego.
Se il reddito di cittadinanza, infatti, non si incrocia con una nuova offerta di lavoro il meccanismo si inceppa e i dai venuti fuori nelle ultime ore su importanti organi di stampa stanno ad evidenziare questi ritardi che nemmeno l’istituzione dei navigator sono riusciti a mitigare.
Cosa fare allora? Presto detto. Intanto, stimolare i comuni ad avviare progetti di pubblica utilità per sfruttare al meglio la condizionalità e superare le difficoltà nel gestire il trattamento.
In questa partita, poi, un ruolo determinante deve giocarla la Regione Calabria. Primariamente perché l’amministrazione regionale deve mettere in campo una struttura di coordinamento che sia di supporto ai comuni che, spesso, non hanno al loro interno le competenze necessarie per la progettazione di interventi mirati ai percettori del reddito.
Secondariamente perché la stessa Regione potrebbe mettere a disposizione dei cittadini che percepiscono il reddito di cittadinanza e accolgano la proposta di lavoro una integrazione al sussidio che permetta loro di vivere dignitosamente.
Allo stesso tempo, infine, è il momento di avviare un confronto sulla programmazione delle politiche attive e sul riordino e l’efficientamento della macchina dei centri per l’impiego, solo così il reddito di cittadinanza potrà recuperare la propria valenza e uscire dal limbo delle misure assistenziali.
Santo Biondo
Segretario generale
Uil Calabria