Ucraina: Sala (Zuccari), persa commessa milionaria con la Russia, ma solidarieta’ a vittime prioritaria
«Non solo missili: la guerra silura le prospettive commerciali. Il contratto prevedeva, come prima fornitura, 20 mila pezzi al mese di dispositivi POP, dal valore di oltre 1 milione di euro. Chi ha intrapreso scambi con la Russia è in una trincea paralizzante»
Trento, 1° marzo — «Da essere umano, penso prima di tutto alle condizioni di sopravvivenza dei civili coinvolti. Da imprenditore, penso al prezzo che pagheranno i comuni cittadini e le aziende di tutte le nazioni coinvolte, sia direttamente che indirettamente» dice Stefano Sala, CEO & Founder di ZUCCARI, azienda che distribuisce POP, primo dispositivo tecnico italiano brevettato e applicabile a tutte le mascherine che, attraverso una miscela balsamica, purifica l’aria respirata. «Per cui la solidarietà, la vicinanza, la partecipazione attiva e il sostegno alle vittime rimane l’assoluta priorità di una persona prima ancora che di un imprenditore. Va detto, però, che chi ha intrapreso scambi con la Russia ora si trova in una trincea paralizzante», continua amareggiato Sala, «e non si tratta solo del danno economico, ma anche della prospettiva di relazioni sempre più fragili, se non impossibili, in futuro. La mia azienda stava per chiudere un contratto di enorme portata con un grande cliente russo, interessato a lanciare POP non solo con la formulazione attuale, ma soprattutto come strumento a scopo clinico in un prossimo futuro. Parliamo di oltre 20mila pezzi al mese, più di un milione di euro. Le priorità sono cambiate per tutti. Confido nella cooperazione fra gli stati per portare a una situazione che preservi gli esseri umani e il fermento commerciale che deriva dagli scambi positivi fra nazioni. Il benessere economico è uno degli strumenti più potenti di peacekeeping; il malessere economico è una garanzia di instabilità. Ma, al netto delle questioni commerciali che inevitabilmente dovranno coinvolgere le istituzioni, rimango dell’idea che restare attivamente vicini alle vittime sia un’assoluta priorità».
Cos’è POP:
«L’idea di “Pop” è nata dalle maschere utilizzate nel periodo della peste che combinavano queste due funzioni, ovvero l’azione di protezione meccanica della maschera vera e propria ma anche l’abbinamento con delle sostanze volatili che fossero altamente battericide-virucide ma allo stesso tempo capaci di balsamizzare e aiutare le persone a respirare bene e in maniera sana. Se si pensa a quanto questa pandemia così come l’arrivo delle mascherine abbia modificato la nostra vita, è chiaro che qualche cosa che ci fa tornare anche per poche ore allo stato di benessere precedente non può che riscontrare un successo incredibile. Noi in qualche modo abbiamo ridato a coloro che hanno provato questo dispositivo la sensazione di tornare a respirare bene come si faceva un tempo, quello che per noi prima era normale adesso è diventato una gioia».
Per Info:
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