Tavolo di confronto aperto alla Cittadella Regionale non ha portato ad una soluzione per le Terme Luigiane
Il 2 marzo 2021 i rappresentanti della S.A.TE.CA. spa, gestore in subconcessione delle Terme Luigiane, hanno incontrato – alla presenza dell’assessore alle attività produttive della Regione Calabria Fausto Orsomarso – i Sindaci di Acquappesa e Guardia Piemontese. L’azienda, pur privata nei giorni scorsi con un’azione illegittima e forzosa da parte dei comuni (già oggetto di denunce alla Procura della Repubblica) di alcuni beni mediante i quali eroga da quasi un secolo il servizio termale, ha espresso la volontà di prosieguo delle attività in attesa del nuovo subconcessionario, che dovrebbe essere individuato all’esito del bando che i Comuni devono porre in essere, con ormai enorme ritardo.
E’ bene evidente a chiunque – senza bisogno di essere imprenditori – che assumere l’onere di una stagione termale in pieno periodo pandemico, senza avere la prospettiva di una possibile continuità, non è praticabile per nessuno che abbia la testa sulle spalle e non voglia precipitare in uno stato di dissesto. A ciò si aggiungono le già gravi difficoltà affrontate dalle aziende del settore lo scorso anno a causa del covid, con una riduzione per S.A.TE.CA del 75% delle cure erogate. Inoltre, l’azienda si vedrebbe costretta a ripristinare in altri luoghi tutti i beni strumentali (accettazione, studi medici, amministrazione, direzione sanitaria etc.) di cui i Comuni si sono forzatamente impossessati e che sono necessari per l’attività.
Tale disponibilità al prosieguo delle attività è stata anche affiancata all’ipotesi, avanzata dall’azienda, di riconsiderare la misura dell’erogazione dell’acqua termale stabilita dai regolamenti comunali recentemente approvati. Tale misura, stabilita per l’attuale gestore in percentuale pari al 12% della portata complessiva, è ritenuta da S.A.TE.CA. assolutamente insufficiente a garantire l’approvvigionamento per lo stabilimento Thermae Novae ed il Parco Termale. Questa percentuale dovrebbe essere rivista per consentire a S.A.TE.CA. di essere autonoma e di eliminare ogni conflitto rispetto a tutte le altre iniziative comunali.
Neanche questa possibilità è stata ritenuta dai Comuni meritevole di un approfondimento da parte dei tecnici e/o di autorevoli enti terzi come l’UNICAL, che avrebbero potuto – senza sospetti di parzialità – individuare il giusto compromesso tra le necessità di una azienda fornitrice di un servizio pubblico e le Pubbliche Amministrazioni concessionarie della risorsa naturale da valorizzare ed il cui sfruttamento deve essere posto a base di gara pubblica. Tutto ciò nello spirito di salvaguardare, come previsto dalla normativa, le attività esistenti pur volendo valorizzare le terme e dare spazio a nuove iniziative.
In conclusione, alla – rispettosa e ragionevole – volontà di prosieguo delle attività manifestata da parte di S.A.TE.CA. spa i Sindaci Tripicchio e Rocchetti hanno opposto una posizione non trattabile: gestione affidata solo fino al 15.12.2021, poi si valuteranno le condizioni per un’eventuale prosecuzione. Che garanzie avrebbe l’azienda, vista l’abitudine di disconoscere gli accordi presi mostrata dai sindaci non riconoscendo la validità del protocollo firmato in Prefettura nel 2019 e ratificata dai rispettivi consigli comunali?
Peccato! La S.A.TE.CA. ha esplorato ogni possibile formulazione che ne potesse consentire la sopravvivenza. Come è noto per assicurare bilanci in ordine, rispetto delle leggi e garanzie per i diritti dei lavoratori, occorrono atti formali spendibili per garantire investimenti e regolari pagamenti di fornitori e di stipendi.
Gli atti che i Sindaci di Acquappesa e di Guardia Piemontese hanno ritenuto non modificabili neanche minimamente nel confronto e con le proposte avanzate da S.A.TE.CA., purtroppo non consentono di ipotizzare un futuro per le Terme Luigiane e il tentativo a cui stiamo assistendo in queste ultime ore, da parte dei sindaci, di screditare l’azienda sostenendo che durante l’incontro non si sia preoccupata della sorte dei lavoratori è manifestamente falso e infondato. La S.A.TE.CA. spa da questo punto di vista non accetta lezioni da nessuno e ha fatto del rispetto dei contratti e delle regole la propria bandiera; in 80 anni la S.A.TE.CA. spa ha creato sul tirreno cosentino una “oasi della legalità” e questo rappresenta un valore che i sindaci dovrebbero essere i primi a volere e dovere salvaguardare.