Sull’eccesso di informazione si gioca il futuro della democrazia
In libreria per Rubbettino “Introduzione alla società della disinformazione, per una pedagogia della comunicazione” di Mario Caligiuri
La continua proliferazione di informazioni, il caleidoscopio di notizie (talvolta non vere) e di opinioni (non sempre fondate) con cui la rete avvolge, confonde e stordisce gli utenti è la vera emergenza democratica ed educativa di questo tempo.
A sostenerlo è Mario Caligiuri, studioso di intelligence e pedagogia della comunicazione, in un libro appena pubblicato per Rubbettino dal titolo “Introduzione alla società della disinformazione. Per una pedagogia della comunicazione”.
Se in passato – osserva l’autore – la disinformazione avveniva attraverso l’occultamento delle notizie, oggi prende forma attraverso la sovrabbondanza. L’eccesso di informazioni ha sostituito la censura ma gli effetti sono identici, con persone che non comprendono la realtà, diventando manovrabili consumatori e distratti elettori. Il moltiplicarsi delle informazioni non genera maggiore consapevolezza ma aumenta la confusione e l’indecisione.
Non bisogna però dimenticare che una situazione come quella che stiamo vivendo non è casuale e ingovernabile. Alla base della personalizzazione e (soprattutto) della selezione delle informazioni ci sono algoritmi creati da soggetti con precisi interessi economici e politici che sono le multinazionali finanziarie. In un quadro simile è del tutto evidente che ha più potere chi governa il flusso informativo.
Ed è propio qui che l’autore ravvisa l’emergenza democratica del nuovo millennio.
Come porvi rimedio? Con l’educazione. Ecco perché Caligiuri, partendo dalla constatazione dell’insufficienza degli attuali sistemi dell’istruzione, lancia l’appello per una nuova ricostituzione delle scienze dell’educazione che diventano decisive per mantenere l’uomo al centro dello sviluppo sociale in modo da resistere con qualche possibilità all’assalto, già pienamente in atto, dell’intelligenza artificiale.
Mario Caligiuri è professore di prima fascia all’Università della Calabria, dove insegna Pedagogia della comunicazione. È autore di numerosi saggi sulla comunicazione, le questioni educative e la contemporaneità.
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