Studio, 4 milioni di Italiani irriducibili della mascherina

Si stima che siano circa 4 milioni gli italiani “irriducibili” della mascherina. Anche quando le restrizioni del governo saranno un ricordo del passato, il 10% degli italiani non rinuncerà alla mascherina per nessun motivo: lo dice una ricerca promossa dall’associazione ‘Donne e Qualità della Vita’, realizzata su un campione di 745 italiani uomini e donne tra i 18 e i 60 anni. Gli irriducibili delle mascherine sono anche contrari all’eventuale sospensione delle restrizioni del governo e la giudicano “irresponsabile”. I cosiddetti integralisti della mascherina pensano che ci sarà una recrudescenza della malattia molto presto e che il Covid non sia vinto per niente, almeno nel 77% dei casi. A questo proposito, sulla possibilità che dal 1° maggio possa cadere l’obbligo delle mascherine al chiuso, interviene Stefano Sala, CEO & Founder di Zuccari (Trento), azienda che distribuisce POP, primo dispositivo tecnico italiano brevettato e applicabile a tutte le mascherine che, attraverso una miscela balsamica, purifica l’aria respirata: «L’unico modo per stare vicini senza diventare una minaccia per la fascia di popolazione più vulnerabile è quello di indossare la mascherina correttamente. Non sottovalutiamo nemmeno la difficoltà di distinguere i momenti in cui siamo più esposti. Se vogliamo davvero tornare alla normalità, non vedo altra strada che proseguire con lo sforzo di rispettare la nostra salute indossando la mascherina, sforzo che mi sono preoccupato di mitigare sviluppando POP».

E sulla linea di Stefano Sala sono anche gli “highlander” della mascherina, che non intendono rinunciarvi per diversi motivi: il 45% di loro sostiene che “è una forma efficace di prevenzione”; “serve a prevenire anche altre malattie” (35%); “è uno strumento igienico in generale” (55%); “evita gli effetti sgradevoli dell’alitosi” (22%); “è una forma di educazione e di rispetto” (16%); “i sanitari già la indossano da sempre quindi la possiamo portare anche noi” (25% dei casi).

Ancora più intransigenti degli uomini sono le donne, infatti la componente femminile si dice favorevole alla mascherina senza se e senza ma nell’88% dei casi, più bassa la componente maschile che scendo al 65%.

Curiosamente il fondamentalista della mascherina tendenzialmente è laureato con un titolo di studio parificato nel 39% dei casi. Chi ha la licenza elementare è contrario alla mascherina nel 65% dei casi. Chi ha una licenza di scuola media è favorevole allo stop alle mascherine nel 62% dei casi. Interessante anche il dato che emerge sui single: secondo lo studio, pur vivendo soli in casa e quindi essendo meno condizionati dalle restrizioni avvenute in questi due anni, sono in questo campione quelli più favorevoli al mantenimento delle regole restrittive col 55% delle preferenze. Per concludere, la ricerca dice anche che il 62% del campione imporrà il mantenimento della mascherina, quantomeno nei locali chiusi, ai propri figli o nipoti.

Stefano Sala, CEO & Founder di Zuccari, conclude: «È indispensabile mantenere basso il costo delle mascherine, a un livello accessibile. Le mascherine sono preziose e continuano a esserlo. Mi chiedo, con l’esperienza fatta, se non sia stato commesso un errore a renderle obbligatorie, facendo sentire la popolazione “costretta” mentre forse avremmo dovuto portare le persone a sceglierla autonomamente, con consapevolezza. Forse non avremmo dovuto essere perentori, ma convincenti. Dobbiamo ricordarci che in quella “normalità” che tanto ci manca, nessun organo o istituzione era pronto per affrontare una pandemia. La mascherina è una tappa indispensabile per tornare alla libertà: sbarazzarcene prematuramente non ci farà tornare alla normalità, ma prolungherà i disagi».