Strutture psichiatriche reggine: mercoledì 3 maggio nuovo presidio degli operatori

L’ennesima tragedia annunciata, la morte della dott.ssa Barbara Capovani, ha riportato al centro dell’attenzione, stavolta nazionale, il tema dell’assistenza psichiatrica. Una problematica ben nota nel reggino dove, dal 2015, vige un insensato blocco dei ricoveri. E così, mentre il governo parla di riforma del settore, di riorganizzazione del tavolo sulla psichiatria, di incremento di strutture e personale sanitario, la realtà che vivono pazienti, familiari e lavoratori nel territorio dell’Asp 5 di Reggio Calabria è sempre più precaria e incapace di delineare un minimo di prospettiva di futuro.
Questa assoluta incertezza e la crisi economica che attanaglia ormai diversi gestori delle attuali strutture ha portato l’USB nelle settimane scorse a proclamare lo stato di agitazione del personale, e mercoledì 3 maggio si terrà preso gli uffici della direzione dell’Asp un incontro al fine di provare a trovare dei punti di condivisione ed evitare così la proclamazione di uno sciopero del comparto.
Ma è difficile ipotizzare una possibile conciliazione quando il fattore tempo rappresenta una spada di Damocle che pende certamente sulla testa dei lavoratori, ma riteniamo sicuramente anche su quella dei pazienti e dei loro familiari.
Per questo abbiamo deciso di presidiare l’esterno dell’Asp in occasione dell’incontro in programma. Per denunciare ancora una volta a tutta la cittadinanza la vergogna rappresentata dal blocco dei ricoveri, che impedisce di fatto la cura nel nostro territorio per patologie la cui diffusione, secondo l’OMS, aumenta costantemente. Per chiedere con forza la salvaguardia degli operatori, che da anni – alcuni dalla chiusura del manicomio reggino – assistono i pazienti con dedizione e che, dovesse rimanere inalterato il percorso intrapreso dalla Regione Calabria, in diverse decine rischiano di perdere il proprio posto di lavoro.
L’appuntamento è quindi per mercoledì 3 maggio dalle ore 14.30 in Via Diana. L’invito a partecipare è per gli operatori e i familiari dei pazienti, ma soprattutto chiediamo di partecipare anche ai singoli cittadini, perché questa non è una semplice vertenza lavorativa ma una battaglia sociale e di civiltà, e tragedie come quella della dott.ssa Capovani ce lo ricordano benissimo. Facciamo che questa morte, passato il momento, non venga dimenticata come i precedenti eventi drammatici.

Reggio Calabria, 29.04.2023
USB Reggio Calabria
Coo.La.P.