STATTI: “senza modifica della legge regionale siamo pronti a proteste eclatanti”

“Tecnicamente si tratta di una piccola modifica ad un testo normativo, la legge regionale 11 del 2003, nei fatti però la variazione si tradurrebbe in una vera e propria rivoluzione portando la Calabria ad essere, ne più ne meno, in linea con quanto accade nelle altre regioni italiane.

Come al solito, ed in negativo, sembra che nella nostra regione ci si diverta ad essere “casi unici”, ad introdurre e difendere diaboliche astrusità normative.

Da anni ci battiamo per l’affermazione di un principio giusto e sacrosanto, talmente logico che risulta addirittura paradossale ed incredibile doverne discutere e spiegarlo.

Se infatti si paga un contributo di bonifica è giusto che chi mette mani al portafogli abbia come contropartita un miglioramento fondiario; oggi invece, in Calabria e solo qui, il contributo è dovuto ai Consorzi di Bonifica indipendentemente da qualsivoglia beneficio e/o servizio.

Ma siccome alle nostre latitudini oltre ad essere illogici spesso ci si industria nell’essere anche ridicoli vale la pena sottolineare che lo stesso contributo è dovuto ai Consorzi di Bonifica anche in assenza di opere di bonifica sui fondi agricoli ed extra agricoli che semplicemente ricadono nei perimetri di contribuenza.

Ieri abbiamo partecipato ai lavori della IV Commissione del Consiglio Regionale che ha discusso delle proposte di modifica alla legge regionale 11 del 2003, quella per intenderci che al comma 1 sancisce le astrusità indicate, e tutti gli auditi – ad eccezione di un singolo caso – hanno concordato sulla necessità di procedere alla modifica assegnando alla Calabria, su questo tema, la normalità anche tenendo conto del fatto che il sistema attuale è in esplicito e netto contrasto con ripetute pronunce della Corte di Cassazione.

Decisioni, quelle della Suprema Corte, che hanno giustamente dato il via a centinaia e centinaia di ricorsi presso le Commissioni Tributarie.

Insomma ci troviamo di fronte alla necessità di una scelta logica e vorremmo dirlo in maniera chiara e senza ipocrisie verbali; sono anni che chiediamo questa modifica legislativa, ieri siamo stati ascoltati dalla Commissione regionale e ne siamo ben lieti, aver spiegato ulteriormente le nostre ragioni nella sede istituzionalmente preposta ad approfondire l’argomento è cosa che riteniamo doverosa, giusta e rispettosa delle prerogative e del ruolo del Consiglio Regionale.

Ora basta però!

Ci si prendano i tempi tecnici necessari ma si decida in fretta, non c’è da approfondire ulteriormente alcun massimo sistema.

Noi siamo certi che la Commissione ed il Consiglio regionale faranno in fretta la loro parte per rendere la Calabria uguale alle altre regioni eliminando un sistema cosi tremendamente sbagliato ed ingiusto; non dovesse essere cosi o dovessimo renderci conto che si continua, come si suol dire, a “ciurlare nel manico” allora è bene renderlo evidente e conosciuto sin da ora: siamo disposti e determinanti ad azioni rumorose ed eclatanti.

Perché qualcuno poi dovrà spiegarci – e farlo soprattutto nei confronti di chi paga balzelli ingiustificati – per quale diavolo di motivo in questa terra ciò che è logico e giusto diventa impossibile o estremamente faticoso.”

 

Alberto Statti

                                                                                                Presidente Confagricoltura Calabria