Stagione incendi 2022: nessun alibi è più ammissibile

Già le prime giornate di giugno ci consegnavano la prima afa della stagione e con gli incendi di questi giorni, le immagini dell’estate scorsa si riaccendono nelle nostre menti. Dobbiamo fare tutto il possibile affinché quanto successo l’anno scorso non accada mai più e dobbiamo farlo partendo da noi, senza mai però dimenticare gli Enti titolati all’intervento sia in termini di prevenzione, che di spegnimento, che di repressione del fenomeno.
Quello che oggi siamo costretti a chiederci è: cosa è stato fatto da un anno a questa parte?

Domanda che abbiamo posto come Coordinamento Aspromonte (costituitosi il 26 marzo a Roccaforte del Greco, per contribuire alle strategie di prevenzione AIB per la stagione 2022) nell’incontro tenuto in Prefettura già il 21 di aprile c.a., a tutti gli Enti coinvolti.

Il tempo delle ipotesi è scaduto, gli alibi sono stati usati tutti e quindi oggi i “diremo”, “faremo”, “agiremo” non hanno altro significato che ammettere la colpa di chi li pronuncia. Né saranno ammissibili scarichi di responsabilità, perché ognuno dovrà rispondere di ciò che avrebbe potuto fare (anche poco) e non ha fatto.

Non era e non è nelle nostre corde puntare il dito o fare polemica, né parlare di cose che non conosciamo e abbiamo scelto una strada condivisa e costruttiva. Tutti noi (sono oltre 35 le sigle componenti il Coordinamento) ci siamo impegnati per fornire le nostre competenze e capacità agli Enti che, ad oggi, non hanno ritenuto di voler prendere in considerazione a quanto ne sappiamo.

Abbiamo elaborato proposte concrete e messo nero su bianco dati, studi, elaborazioni grafiche e tutto quanto ci è sembrato utile ed opportuno fornire agli Enti preposti per prevenire e combattere il fenomeno degli incendi boschivi, che oggi torna a far paura.
A tale scopo abbiamo formulato alcune analisi che abbiamo poi trasformato in vere e proprie proposte inviate il 16 maggio a: Regione Calabria, Prefettura di Reggio Calabria, Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, Città Metropolitana di Reggio Calabria e per conoscenza anche a Reparto Carabinieri Parco Nazionale Aspromonte, Azienda Calabria Verde e Comando Vigili del Fuoco di Reggio Calabria.
Nessun Ente interpellato ha ritenuto, ad oggi, di dover chiedere approfondimenti.
Ecco le nostre proposte.
1. Mappatura delle vie d’accesso ed attraversamento della montagna:
avere contezza della presenza e manutenzione ed in generale dell’accessibilità della rete viaria e dei sentieri carrabili è fondamentale per un pronto e rapido intervento. Per tale motivo, abbiamo elaborato una sorta di catasto delle vie d’accesso all’area del Parco, composto sia dalla rete viaria vera e propria (asfaltata e non) che da alcuni sentieri da considerarsi carrabili, evidenziati in rosso in una cartografia allegata.
Su questi ultimi abbiamo chiesto di porre particolare attenzione agli enti preposti oltre che di verificarne la percorribilità con mezzi anti incendio.
Su queste vie segnalate riscontriamo già diversi problemi di accessibilità ed abbiamo chiesto, quindi, di stimolare gli enti preposti ad intervenire per il ripristino delle situazioni di criticità. Sul punto abbiamo anche espresso la nostra disponibilità a sostenere eventuali iniziative o collaborazioni fattive per le attività di verifica.
2. La visibilità dei focolai:
individuare un focolaio in tempi rapidi è uno degli obiettivi primari di qualsiasi strategia AIB, sia ai fini dell’intervento di spegnimento che repressivi. Per cui la visibilità del territorio dai punti panoramici resta essenziale ed è per questo che abbiamo svolto un’analisi dello stato dell’arte dei punti di avvistamento stabiliti nel piano AIB dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte. Dalla nostra analisi emerge che quasi il 70% del territorio non è visibile dai punti individuati che, seppur valenti e strategici, risultano insufficienti. Inoltre, c’è da aggiungere che una parte del territorio scoperto è comunque a minor rischio, ma nonostante questo riteniamo che sia necessario implementarli.
La nostra proposta è, quindi, aggiungere ulteriori punti di controllo nelle zone indicate secondo un nostro studio allegato, dove si trovano le cartografie relative a:
– mappa dello stato dell’arte con i punti attuali;
– mappa scenario 1, con punti aggiuntivi (chiamati delle associazioni);
– mappa scenario 2, con punti di osservazioni attuali ma muniti di UAVs (drone) posizionato a 60 metri dal suolo in posizione di hovering;
– mappa scenario 3, con punti di osservazioni attuali implementati con punti aggiuntivi (chiamati delle associazioni) e tutti muniti di UAVs posizionato a 60 metri dal suolo in posizione di hovering.
3. I droni nelle fasi di spegnimento e successiva analisi del danno:
Le soluzioni tecnologiche di cui oggi disponiamo possono essere un validissimo aiuto anche nelle strategie AIB. La nostra proposta è di prendere in considerazione lo studio allegato, relativo all’utilizzo di UAVs anche nelle fasi di spegnimento, in ausilio ai DOS (direttore operazioni di spegnimento). Tale attività, già sperimentata negli anni passati, si è dimostrata molto utile consentendo di:
– segnalare le precise coordinate su cui indirizzare eventuali lanci con precisione, grazie a termocamere;
– supportare le operazioni in quelle zone di difficile accesso, identificando (sempre con termocamere) i fronti dell’incendio e la situazione generale;
– monitorare e confermare le operazioni di bonifica;
– analizzare le aree percorse dal fuoco in una fase successiva.
Crediamo, quindi, che tali strumenti, tra l’altro già presenti, debbano essere integrati nelle operazioni AIB.
4. Contratti di responsabilità:
Estendere il modello del PNA dei Contratti di responsabilità ai Comuni, mettendo a bilancio regionale o metropolitano delle cifre dedicate alle attività AIB, con premialità a contrario, ovvero meno territorio percorso dal fuoco, più fondi trasferiti.
5. Modello previsionale:
I dati e la loro sistematizzazione potrebbero essere un ausilio fondamentale in tutte le fasi delle strategie AIB. Quello che proponiamo è di costruire un modello unificante di tutti i dati utili tramite GIS, che contenga nei vari strati informativi:

– aree percorse dal fuoco, compreso lo storico;
– strade e sentieri di accesso per mezzi antincendio;
– toponimi;
– punti avvistamento con analisi visibilità;
– posizione squadre, mezzi ed attrezzature;
– posizione bacini idrici e vasche;
– carta vegetazionale (con vegetazione reale e potenziale);
– mappe dei rischi (ad es. frane);
– mappe del valore naturalistico (flora e fauna)
– percorsi e sentieri;
– rete natura 2000;
– punti d’innesco accertati dei focolai;
– limiti amministrativi;
– i divieti di legge;
– etc.

Tali punti sono meramente esemplificativi ed un modello potrebbe contenere tutto ciò di cui si hanno dati, che possa essere ritenuto utile ed opportuno per l’AIB.
Da parte nostra, riteniamo che sia molto utile in tutte le fasi, in particolare in quella di prevenzione e repressione del fenomeno. Un modello di questo tipo potrebbe aiutare ad elaborare strategie di controllo del territorio, meglio posizionare le squadre addette allo spegnimento ed i punti di osservazione, prevedere attività di monitoraggio e prevenzione nelle aree di maggior pregio e molto altro.
In generale, sarebbe uno strumento di armonizzazione dei dati in possesso dei vari Enti, finalizzato alla programmazione di strategie utili e raffinate per combattere il fenomeno degli incendi boschivi.
Pertanto, ci siamo messi a disposizione per sostenere con le nostre competenze l’eventuale realizzazione di tale strumento.
6. Attività di sensibilizzazione:
Dobbiamo fare tutto il possibile per promuovere i valori di protezione civile e sensibilizzare la popolazione rispetto ai rischi e danni degli incendi.
Per questo abbiamo proposto di svolgere almeno 3 iniziative pubbliche, a cura della Città metropolitana e dell’Ente Parco con la collaborazione di tutti gli Enti.
7. Un vademecum per tutti:
Strutturazione e pubblicazione di un vademecum per cittadini ed escursionisti, finalizzato a comunicare i comportamenti corretti da tenere e le corrette modalità di segnalazione di un incendio.
Unitamente alle proposte abbiamo, inoltre, fornito una serie di studi preliminari sugli impatti degli incendi 2021, da noi elaborati, oltre che le mappe dei divieti e dei territori percorsi dal fuoco dal 2008 al 2021.
Non vogliamo, né possiamo, sostituirci alle responsabilità e competenze di altri, ma vogliamo semplicemente che ognuno faccia la propria parte, nel rispetto delle proprie competenze. Da parte nostra ci siamo resi disponibili nei confronti di qualsiasi ente coinvolto, per approfondire ogni singolo tema con riunioni specifiche e fornendo info più dettagliate. Tutto è stato inviato in via ufficiale, per cui non è possibile sostenere che i cittadini non abbiano tentato di aiutare le istituzioni.
Tutti gli allegati, gli studi, le cartografie ed i vari file sono disponibili per la libera consultazione al seguente link:
https://drive.google.com/drive/u/7/folders/1j6rjgg22IE3ljWGoaJgL9BNSr2LzQW-V
Nel frattempo, il territorio continua a bruciare e continueremo a chiedere, fino allo sfinimento: è stato fatto tutto il possibile per evitarlo?