Spontanea e sentita proposta al Ministro On Cartabia da parte del Criminalista Silvaggio avverso gli atti violenti perpetrati nei confronti delle Guardie Carcerarie da parte di detenuti
Giuseppe Silvaggio Criminalista Forense, da anni impegnato sui temi inerenti all’Antimafia, relatore nei convegni sui temi della legalità e giustizia, coniugato al profilo professionale che “ in itinere ”, ad oggi svolge, con gli annessi e connessi abusi e soprusi che si fanno. La mia esperienza lavorativa mi ha porto spesso a confrontarmi con diverse realtà. Quanto fatto nel passato, mi ha permesso di analizzare, leggere e giudicare quelle realtà la cui problematica è molto grande. Poco o niente viene programmato e, di conseguenza fatto, per correggere uno “status” di problematiche, che si conosce ne tanto meno viene evidenziato. Quale Criminalista Forense, impegnato costantemente ed assiduamente in difesa e nella tutela dei diritti umani, auspica, pur se il momento, tutto particolare, che non bisogna lasciare nulla di intentato a sopperire tale problematica.
Oggi, innanzitutto è opportuno sottolineare che il termine “aggressione” è piuttosto generico comprendendo eventi che vanno dai comportamenti incivili alla mancanza di rispetto nei confronti degli operatori, dagli insulti alle minacce verbali, fino ad arrivare all’aggressione fisica degli operatori. Perciò ha stilato un documento indirizzato al Ministro On Cartabia, con lo scopo di fornire indicazioni e strumenti per migliorare Il tema delle “colluttazioni ai poliziotti sul posto di lavoro” da parte dei detenuti. Giuseppe Silvaggio nella sua nota rimarca che, il rischio di subire un atto di violenza di qualsiasi genere, presenta aspetti peculiari che vanno adeguatamente considerati per orientare correttamente sia la valutazione del rischio che l’identificazione di conformate misure preventive e protettive. Indipendentemente dagli strumenti utilizzati, bisogna valutare il rischio di aggressione sul posto dove si opera, con normative adeguate ed efficaci per ridurre i rischi; In questi mesi, i fatti successi negli Istituti Penitenziari di cui ultimo episodio presso il Penitenziario di MASSA, a danno degli agenti di custodia, che a volte operano in situazioni particolari con soggetti “detenuti“ aventi problematiche di carattere psichiatrico ecc….., data la presenza minore di Operatori nel momento in cui viene espletato il servizio di vigilanza, dal momento che l’uso delle armi di qualsiasi genere è vietato all’interno degli Istituti ; La mia non è altro che una proposta fatta al Ministro On Cartabia per la tutela degli Agenti in caso di aggressione, dotando il Personale d Polizia di dispositivi progettati per situazioni di emergenza personali, per segnalare un allarme in caso di disagio quando la vittima non è in grado di raggiungere un altro dispositivo di comunicazione. Considerato che detti dispositivi individuali come rimarcato nella proposta, non hanno costi eccessivi, che a sua volta permettono un immediato intervento di altri Agenti in caso di pericolo. Gli atti di violenza a danno degli Agenti, presentano un ampia minaccia di eventi assai variegati che presentano margini di prevedibilità e prevenibilità molto diversi tra loro e spesso ridotti o difficilmente quantificabili.
Il Criminalista Silvaggio ha avanzato una spontanea proposta al Ministro e al Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, confidando, che, specie quando trattasi di Agenti che rischiano ogni giorno la loro vita, l’aiuto non mancherà. Nonchè dare un significativo contributo, più vicino alle esigenze umane, attento ai bisogni ed ai diritti primari del Personale di Polizia Penitenziaria .
Giuseppe Silvaggio Criminalista Forense