Soveria, incontro con Luciano Barca per la strategia delle aree interne
Nell’ambito della strategia nazionale per le aree interne e nello specifico sulle opportunità per l’area pilota del Reventino-Medio Savuto che comprende 14 comuni a cavallo delle due province di Catanzaro e Cosenza si è tenuto a Soveria Mannelli un incontro pubblico concluso da Luciano Barca .Il territorio è stato coinvolto nella giornata attraverso le visite presso alcuni significativi luoghi simbolo quali il lanificio Leo, la casa editrice Rubbettino ed i ruderi dell’abazia di Corazzo.
Importante anche la breve sosta pranzo presso l’azienda vivaio Allasia Plant Mg durante la quale il titolare Franco Fazio e tutto il suo staff hanno messo a disposizione del gruppo i locali dell’aula didattica.
Durante questo piccolo incontro conviviale coordinato da Slow Food sono stati presentati i prodotti dell’orto della cooperativa dei produttori del Reventino sapientemente cucinati dalle cuoche della mensa degli operai dell’azienda, i buoni salumi di Giacomo Gigliotti, i pecorini , il vino del Savuto dell’azienda Le Moire. La nuova comunità di terra madre dei produttori di fagioli del Reventino ha fatto degustare anche alcuni ecotipi di fagioli tra cui la monachella , molto apprezzata dai commensali.
Durante il ricco ed interessante dibattito pubblico del pomeriggio presso la sede del Gal a Soveria Mannelli, si sono avvicendati con le loro testimonianze molti imprenditori del territorio del settore agroalimentare e manifatturiero, le scuole con gli interventi di alunni e dei dirigenti scolastici, alcuni dei sindaci presenti ma solo per i saluti . Una serie di espressioni autentiche del territorio con interventi che hanno fotografato la vivacità e la capacità di resistenza di chi ha deciso di rimanere e di aprire o potenziare le attività imprenditoriali. La manifestazione delle vocazioni territoriali, il senso di appartenenza, il valore del paesaggio, la volontà di contrastare lo spopolamento,la ricerca di potenziamento delle competenze dell’area sono state poste al centro del dibattito spostando il ruolo di programmazione dalle cabine di reggia esterne ai protagonisti del territorio e quindi interpretando il vero spirito che sta alla base di questa fase di interventi nelle aree interne che sta proprio nel decidere assieme le potenzialità, attraverso un metodo nuovo che non aggiunge soldi ma si propone di spendere meglio i soldi.
Il punto di vista di Slow food è stato espresso da Marisa Gigliotti , referente per Slow food Calabria del progetto Appennino. Nel breve ragionamento si è voluto evidenziare il concetto slow food della qualità dei prodotti attraverso i concetti di Buono ( piacevolezza organolettica), pulito ( prodotto ottenuto nel rispetto dell’ambiente) e giusto ( prodotto che garantisce un giusto compenso a tutti quelli che hanno partecipato alla sua realizzazione).Sempre nell’ottica di slow food sono stati portati alcuni esempi della tenacia dei piccoli contadini custodi del territorio che consentono ancora la salvaguardia della biodiversità , dei frutteti e dei castagneti affinchè non diventino boschi. In particolare è stata riportata l’esperienza della comunità dei produttori di castagne e pastille di Serrastretta che nonostante l ‘attacco del cinipide, resiste ed elabora anche trasformazioni innovative del prodotto in collaborazione con i cuochi, in attesa che i castagneti attraverso il controllo biologico di difesa dal cinipide ritornino alla produttività economica che ha caratterizzato questo comparto. Il castagno come strategia economica di interesse per l’Appennino, sarà anche oggetto di un incontro a Torino nell’ambito di terra madre a cura delle condotte slow food Monregalese per il Piemonte e di Soverato versante Jonico per la Calabria, unite in un progetto di gemellaggio.
Ai lavori dell’incontro pubblico hanno partecipato Gerardo Cardillo ( Comitato nazionale aree interne), Paolo Praticò per la regione Calabria, che hanno riportato l’ attenzione sul ruolo degli attori del territorio, garantendo la massima attenzione della Regione e del governo per concludere nel breve tempo questa esperienza di programmazione. Luciano Barca nelle conclusioni ha ribadito l’attenzione alla domanda che viene dalle aree interne, alla volontà di non fare bandi preconfezionati avulsi dal territorio. Per questo però è necessaria la massima comunicazione tra tutti i soggetti convenuti cui è affidato il compito di redigere il progetto preliminare per onorare la scelta fatta dalle regione Calabria per questa area del Reventino-Medio Savuto individuata come area pilota.
Marisa Gigliotti