Soverato, festival del sociale
Catanzaro, 20 luglio 2016 – Un grande momento di integrazione e condivisione tra i mondi della sanità, del volontariato e dei diversamente abili per volare insieme più in alto di ogni limite. Ritorna dopo tre anni con questo obiettivo il Festival del sociale, ideato dalla Life communication, un’importante occasione di confronto sulla cosiddetta “area del disagio” che mette insieme tutte le realtà che operano sul territorio per dare vista ad una grande festa aperta alla partecipazione della società civile. La data da segnare sul calendario è quella di venerdì 29 luglio quando, dalle ore 21, l’area esterna del teatro comunale di Soverato aprirà le porte al variegato mondo del Festival del Sociale per una serata da trascorrere insieme all’insegna dell’aggregazione e di diversi momenti di spettacolo che vedranno protagonisti anche medici e amministratori che operano all’interno dell’azienda sanitaria provinciale di Catanzaro.
A spiegare le finalità dell’evento è il conduttore Domenico Gareri il quale sottolinea che in questa edizione sarà, in particolare, il mondo della sanità a diventare “ambasciatore” del sociale: “Oggi più che mai – commenta Gareri – è importante sensibilizzare la cittadinanza sul fatto che la salute non è legata solo all’uso dei farmaci, ma anche all’adozione di un corretto stile di vita. Per questo motivo, il Festival diventa uno strumento di comunicazione per promuovere i servizi territoriali di quella sanità positiva di cui purtroppo non si parla quasi mai. In questa ottica, le fasce deboli possono ergersi ad esempio positivo dimostrando come, mettendo in luce le proprie diverse abilità, è possibile far emergere il meglio di se”. Il Festival sarà realizzato grazie alla sensibilità e alla collaborazione del Comune di Soverato e al patrocinio dell’Asp di Catanzaro, diretto da Giuseppe Perri, e del dipartimento della Salute dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, guidato dal prof. Giovanbattista De Sarro. Durante la serata sarà consegnato il Premio Festival del sociale, realizzato da Michele Affidato, e assegnato da una giuria prestigiosa presieduta da S.E. mons Vincenzo Bertolone, arcivescovo di Catanzaro-Squillace e presidente della Cec Calabria, e composta dagli stessi Perri e De Sarro insieme al presidente del Gruppo Giovani imprenditori di Confindustria Catanzaro, Caterina Froio.
La manifestazione rappresenterà, inoltre, l’occasione per creare un contatto stretto e diretto tra le associazioni di volontariato e l’Asp ponendo le basi per una collaborazione utile a far comprendere meglio i bisogni degli utenti e a programmare in maniera efficiente gli investimenti in campo sanitario. A mettere in risalto l’impegno profuso sul campo dei servizi territoriali è la dott.ssa Maria Caterina Anoja, responsabile dell’UO di Neuropsichiatria dell’Infanzia e Adolescenza di Soverato, che così commenta il valore dell’iniziativa: “Per noi è un’esperienza di crescita che, nello spirito di condivisione e cooperazione tra mondi diversi, propone la costruzione di una società più umana, più aperta verso tutti e che alla cultura dell’individualità e della prestazionalità vuole contrapporre la cultura dell’unità e della diversità come ricchezza. Il festival vuole riproporre, attraverso l’interazione tra mondi della sanità, del volontariato e dei diversamente abili, un modello societario più consono per garantire una risposta completa ai bisogni di salute e poter rispondere, nello specifico della Neuropsichiatria Infantile, all’intensificarsi dei bisogni socio-sanitari complessi sempre più presenti nell’area dell’infanzia e dell’adolescenza”. Franco Montesano, direttore dell’Unità operativa complessa SerD di Soverato, aggiunge che “il Festival del Sociale vuole mettere insieme tante realtà del volontariato a testimonianza della solidarietà nei confronti del disagio. I professionisti saranno coinvolti in modo originale assieme alle persone con disabilità che si mettono in gioco e dimostrano potenzialità inaspettate. Il mezzo comunicativo scelto, attraverso l’espressione artistica, può favorire la sensibilizzazione ed il coinvolgimento dei partecipanti, in un clima di gioiosa riflessione, al di fuori degli schemi classici. Anche i professionisti impegnati nel settore, quali “ambasciatori del sociale” – conclude – si metteranno in gioco utilizzando proprie capacità artistiche, per collaborare all’iniziativa attivamente, sdrammatizzando il contesto in cui si opera nell’ambito della multidimensionalità e complessità del disagio”.