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Si apre il secondo tempo: la partita al Senato emoziona più nel primo. Adesso al voto..ma poche sorprese. Di Al Tallarita

Se da IV tutti votassero no, il governo cadrebbe. Ma IV annuncia astensione..
Fuori dal senato si parla di 153 voti risicati..
E ci si poteva aspettare ancora più durezza da Renzi.
Comunque a questo punto basta poco.
E capiremo se il Conte-Ter oggi avrà vita…e vedremo ..quanto ossigeno potrà avere. Oppure se vi potrà essere qualche inaspettato (improbabile) colpo di scena.
Ma vediamo cosa è bastato detto di particolarmente interessante al Senato negli interventi dopo le 17.30.
Duro il discorso di Renzi al Senato, dicevo ma non più di quello fatto alle dimissioni in conferenza stampa, dei suoi Ministri.
Parla della sfiducia a Bonafede. E ribadisce il concetto di responsabilità che è stato richiesto da Conte e che IV ha portato avanti. ‘Renzi come Orban’ accusato di voler bloccare il Recovery Plain. Accusa.
‘La sua ospitalità Conte ci ha accolto ..
Ma si arriva a Gennaio e sono mesi che vi chiediamo di cambiare..’ continua Renzi.
‘Non è il momento della crisi hanno detto i miei amici al bar..così come la comunicazione che è passata…Ma ora o mai mai più…’
Sottolineando la volontà comunicativa dalle maglie del governo a che si sminuisca la vera e importante portata della crisi.
E Renzi avanza sottolineando le carenze della politica soprattutto in campo internazionale, così come in Europa.
‘Da domani con Biden si apre al multilateralismo. Si sono fatti accordi nel mondo arabo. La Turchia ora guida il futuro della Libia non l’Italia.Merkel e Macron hanno chiuso accordi con la Cina..e noi siamo fuori’ Perché in ballo c’è il futuro del Paese. ‘Abbiate rispetto di chi abbandona una poltrona in nome di una idea’. ‘Siamo nell’anno del G20’ e ‘saremo maledetti dai nostri figli se non investiamo su scuola e sanità..Ma anche sulle tecnologie’.
L’Italia, conclude Renzi, sta perdendo un occasione. Più del piano Marshall
Adesso ‘facciamo un investimento nel futuro’. La ‘politica non è un reality show.
Non sono i sondaggi a fondare il paese’.
E lancia un accusa grave riguardante
‘Il suo collaboratore con la comunicazione’ (Strale a Casalino) di aver usato soldi dei contribuenti e mezzi di palazzo Chigi, per fini di propaganda…in questa crisi.
(Chi indagherà? hacker o meno?)
Accuse da La Russa che definisce Conte ‘un perdente di successo che ha colorato se stesso di tutti i colori’ che ora chiede di voltare pagina..oggi ‘in tutt’altre faccende affaccendato’ e che non ascolta nessun chiaro appello dall’apposizione.
Parla dei valori della ‘politica alta’ che a lui piace molto…politica che deplora gli opportunismi. E continua: ‘in realtà lei sta dando ragione a quello che dichiarò Regan, quando diceva che la politica fosse il secondo mestiere del mondo, fortemente somigliante al primo..’.
La palese citazione metaforica che sottolinea il mercimonio a cui si è data la politica governativa attuale e dei meccanismi di vendita del potere, è fortissimo di La Russa. Che continua: ‘Lei cerca dei bisognosi di ritorno o in permanenza in parlamento. Non di costruttori. Resta solo il disgusto’.
E in chiusura lancia una sfida a Conte: se il numero dei voti renziani, per mantenere la maggioranza, supera quelli del centrodestra dovrà chiedere le dimissioni.
Lo chiama Avvocato, oggi ‘carceriere’ degli italiani, ‘pensa di ottenere dal Presidente l’assenso?.. perché con tali numeri.. lo stesso Presidente ..Non diede l’incarico a Salvini.. Perché non era certo vi fosse una maggioranza necessaria a farlo e sostenerlo…’.
L’ intenzione da lui manifestata era ‘che se si fosse aperta una crisi..L’unica strada sarebbero state le elezioni’. E Mattarella ‘non la farà vivacchiare…’. Si può anche vincere avvalendosi del tradimento altrui… Sottolinea infine La Russa. Concludendo un intervento al vetriolo.
Il ‘Giudizio mutilato’ (casuale la citazione spauracchio..) così apre Errani del gruppo misto. Che dichiara di ‘non comprendere questa crisi in un momento drammatico’.
La politica non è un reality, sottolinea anche lui, ‘ma non è quella dell’io ma del noi e non si può ridurre a manovre e azzardo’….perché la politica deve lavorare alla sintesi e alla capacità di lavorare ai problemi anche se non procede tutto bene.
Intervento che lascia alcuni dubbi di profondità..
Come se la politica si debba paralizzare davanti alla paura del problema, anziché cercare soluzioni opportune e veloci mettendosi in gioco, anche dimettendosi se non ha funzionato su nulla e non ha dato una e dico una risposta esatta in questa gravissima crisi….
E interviene Il Sen.Bagnai della Lega con varie citazioni in tedesco, chiaro sberleffo a Conte e i rimproveri dagli ‘amici europei’… i suoi amici. E cita Elio (delle Storie Tese) parlando di un ‘governo dai piedi di balsa’. Intervento arguto e amaro in ogni singola parola fine, sapientemente utilizzata.
Dopo alcuni interventi prende la parola Conte. Che commemora Borsellino nato ad oggi 81 anni fa. Il Senato lo applaude, lungamente, in piedi. E parla della lotta alla mafia…che ‘si oppone al puzzo della complicità…’.
Chissà se lui stesso ne farà monito…
Intanto nel suo intervento cita alcuni interventi di Senatori da Romeo della Lega per esempio, a Quagliarello e della sua diffidenza genuina. Facendo in gergo la ‘chiama’ dei senatori in bilico ..
E poi fa un’escalation delle cose fatte e che si possono fare. Parlando dei decessi entro la pandemia. E via con la narrazione paternalistica dell’impatto devastante del covid: ‘..non avevamo mascherine e non avevamo tamponi…e respiratori…’ (perché li avete regalati agli amici cinesi che tanto carini hanno nascosto il covid e i suoi rischi..magari lo vorremo sapere.).
E via di elenchi dati casi..e paragoni con la Germania. (….insomma soffriamo amaramente tutti insieme.. e se qualcosa non va, si ponga sotto il tappeto…).
‘Adesso dobbiamo affrettarci’ ammonisce Conte, ‘perché va fatta una struttura di monitoraggio che faccia opere e imvestimenti, ce lo chiede anche l’Europa’. Tante soluzioni ci sono quando c’è il dialogo. Sono state difese le tante ragioni, le porte sono rimaste aperte, ma poi alla lealtà si è opposto l’attacco mediatico. Non la scelta migliore per il paese.
‘La questione del Mes è divisiva. Richiederebbe di aumentare il debito pubblico…E si sono aggiunte varie cose nel Recovery Plain. Ma sarebbe contraddittorio non accettarlo.’
Però peccato che la bozza inviata sia stata bocciata, irrisa e accusata di essere clientelare.
E và chiudendo il suo intervento, dicendo che se i numeri non ci fossero il governo andrebbe a casa e non andrà avanti ‘perché siamo democrazia’. ‘Se ci darete la fiducia continueremo a lavorare’.
E qui le contestazioni si sentono in aula. fischi compresi.. e chiude usando le parole ‘onore e dignità’ del chi dovrà tenere le poltrone.
E augurandoci davvero, che prevalga questo senso di onore e dignità.
Conte ha così concluso.. ma si è aperta una terra di mezzo….
La maggioranza è formata da firmatari… Basteranno?
Comunque nel futuro si vede una strettoia incerta e buia.
Interviene la Bellanova, intervento sentito e dal tono duro, arrabbiato. Oltre ancora il tono renziani. Che accusa Conte di parole vuote. Anche ‘resilienza’ diventa tale in questo contesto. Manca la visione progressiva, il dialogo con forze politiche e sociali. Il parlamento ha diritti costituzionali che vanno rispettati e fino ad oggi, dice la Bellanova, si è perso tempo. ‘Questo è un banco di prova per vedere se prevale l’interesse pubblico. Su quello personalistico e sulla politica o la trattativa sotto banco, contro l’interesse di molti’.dice la Bellanova.
Lo accusa di politica debole estera, oltre a condannare la tiepida risposta all’attacco in Usa, delle scorse settimane.
Le misure adottate non aprono né al rilancio né al futuro. Più volte IV da riformista, ha discusso di molti argomenti per il sostegno alle categorie più deboli. E di sbloccare i cantieri per fare ripartire l’Italia. E parla anche sul finale di cassa-integrazione e blocco-licenziamenti…’ma il rischio è perdere 1milione e mezzo di lavoratori’.
Innanzi alla richiesta di fiducia conclude,
‘IV non avvallerà un vuoto di visione e prospettiva’
E chiude così la Senatrice IV che si arrocca nel voto si astensione.