Sebi Romeo, su nomina Santo Gioffre’
La grande bagarre che in queste ore si sta creando attorno ad alcune decisioni del presidente Cantone rischia di far perdere il lume della ragione a molti. Intanto, sulla nomina del commissario straordinario, Santo Gioffrè, viene contestata una inconferibilità dell’incarico e non certo atti di corruttela. Un incarico, ricordiamolo, per il quale il Ministero della Funzione pubblica aveva valutato la non contestazione, distinguendo il ruolo di un commissario da quello di un direttore generale, tesi per altro suffragata da giurisprudenza ed autorevoli pareri.
Dunque, le polemiche strumentali ed infondate che stanno proliferando hanno come unico obiettivo quello di alimentare un clima di precarietà e confusione utile solo a tutelare interessi e lobby che dal commissario Gioffrè sono state ostacolate anche attraverso la revoca di alcuni atti, come il doppio pagamento di fatture da parte dell’ASP e la conseguente denuncia presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria, nel quadro di una forte azione volta a bonificare, risanare ed espellere gli interessi criminali dalla sanità. Il lavoro svolto da Gioffrè, pertanto, non sarà disperso perché questa amministrazione regionale combatterà, fino in fondo, contro ogni pressione e ogni tentativo di riportare indietro le lancette del risanamento.
Il tentativo di generare confusione circa i poteri del presidente Oliverio e della giunta la dice lunga sulla volontà di chi, fino all’insediamento di questa amministrazione, ha immaginato di poter continuare a salvaguardare consolidate abitudini che negli anni hanno condizionato la buona sanità a favore di interessi di parte. Mario Oliverio non arretrerà di un solo passo rispetto alla sua idea di ridare dignità al settore sanitario calabrese e con lui tutta la maggioranza consiliare, ne sono certo, procederà verso questo obiettivo.
Gli interessi speculativi ed affaristici che hanno governato la Calabria a prescindere dall’alternarsi delle coalizioni, si rassegnino.
Sebi Romeo, capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale