In scena al Cilea “Processo all’Aspromonte”: piena assoluzione tra gli applausi del pubblico
Il Giudice ha assolto l’Aspromonte: dai suoi drammi e dai peccati dell’ultima generazione commessi da figli che hanno tradito la propria Madre. Perché la bellezza, ogni bellezza, sovrasta il peccato ed i peccatori.
E’ un successo nel successo l’anteprima nazionale di “Processo all’Aspromonte”, spettacolo prodotto dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte con l’Associazione culturale La Fenice, che sabato sera ha riempito il teatro “F. Cilea” di Reggio Calabria all’inverosimile, con una magistrale interpretazione degli artisti Giacomo Battaglia e Gigi Miseferi, della giovanissima Emilia Mallamaci, sotto la regia di Francesca Grenci e con la partecipazione del musicista Bruno Pugliese.
Tanto cuore nella messa in scena: il cuore degli aspromontani, giunti da tutti i paesi interni per assistere alla Loro rappresentazione e il cuore dei reggini che riconoscono la loro montagna. Una montagna, l’Aspromonte, che riemerge ancora una volta dagli abissi, come nel passato, scrollandosi di dosso il peso delle colpe ed elevando i suoi valori naturalistici e culturali, identitari e storici e rivelando la sua Bellezza. Ed è proprio questo il senso del “Processo” andato in scena: Accusa e Difesa non risparmiano “colpi”, chiedendo condanne perpetue e assoluzioni definitive. Fino all’epilogo.
L’idea dello spettacolo nasce da una intuizione del Presidente Giuseppe Bombino, che ha scelto, dai primi giorni del suo mandato alla guida del Parco, di esaltare, oltre ogni dramma, la Bellezza d’Aspromonte, le sue radici mitologiche, gli alberi secolari, le figure storiche millenarie, le sue tradizioni e le sue potenze Geologiche.
“E’ arrivato il momento di riscrivere la storia dell’Aspromonte – ha spiegato Chiara Parisi, Responsabile Comunicazione dell’Epna nell’appassionata ed emozionante introduzione – appellandosi al diritto all’oblio e al perdono per i peccati che hanno segnato questa Terra, perché l’Aspromonte è esso stesso vittima e strumento di quel peccato e ha il sacrosanto diritto, con la sua gente, di risollevarsi da esso.”
Perché in questo Aspromonte c’é ancora la passione di Corrado Alvaro e Saverio Strati, i racconti di Edward Lear, le sue fiumare, le sue chiese, i monumenti, i paesini arroccati che sembrano presepi, le narrazioni di chi ne ha lasciato testimonianze. E l’Aspromonte con le sue peculiarità e la sua forte identità, è anche una realtà Geologica unica, che ha permesso di giungere alla candidatura mondiale nella Rete dei Geoparchi UNESCO, proiettando questa Terra sulla scena internazionale.
“C’è la Bellezza in Aspromonte, che oggi ha scelto di “raccontarsi e non più di essere raccontata” – ha spiegato il Presidente del Parco, Giuseppe Bombino, al termine dello spettacolo -. Ho vissuto un momento indimenticabile, in cui Reggio e l’Aspromonte tutto si sono stretti intorno ad una idea che ha accompagnato il mio mandato come presidente del Parco e che oggi ho visto divenire realtà. Il nostro Aspromonte – ha concluso Bombino – é questo: è bellezza, è cuore, è passione: il vero Aspromonte ha vinto. Grazie a chi ha creduto che potesse succedere, grazie a chi ci sostiene e continuerà a farlo”.
Ufficio Stampa Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte
v. i.