SARS-CoV-2 in Italia. Cause, malattie compresenti e numeri amari.. Di Al.Tallarita

Continuo a interessarmi di numeri per capire e fare luce sui fatti. E su come si siano svolti in Italia, da nord a sud, con il SARS-CoV-2.
È del 2 di dicembre, il nuovo report, realizzato dai ‘membri del Gruppo della Sorveglianza COVID-19’, sulle caratteristiche dei pazienti deceduti e risultati positivi all’infezione in Italia.
L’analisi effettuata si basa su un campione di 55.824 pazienti deceduti e positivi al Covid.
La diffusione geografica dell’epidemia è eterogenea. Nelle Regioni del Sud e nelle
isole, la diffusione delle infezioni è stata molto contenuta, in quelle del Centro, è stata mediamente più elevata e in quelle del Nord è stata molto elevata. La Lombardia detiene un amaro record con il39,9%. E sud e isole con lo 0,5% in Calabria e il 2,8% in Sicilia. L’età media dei pazienti deceduti e positivi è di 80 anni. Le donne che sono 23.596, e avevano un’età più alta. I Pazienti affetti da tre o più patologie sono stati il 65,9%. Quelle preesistenti osservate nelle diagnosi di ricovero sono: nel 90,8% polmonite, insufficienza respiratoria o sintomi quali febbre, dispnea, tosse.
Ma poi anche in varie percentuali: patologie neoplastiche,cardiovascolari, gastrointestinali. Di Ipertensione arteriosa era affetto il 66,0%. E poi anche Demenza, Diabete mellito-Tipo due, Cardiopatia ischemica, Insufficienza renale …
Solo il 9,2% aveva ‘diagnosi di ricovero non correlata all’infezione’ e ancor meno le persone che non avevano sintomi al ricovero. Molte inoltre le complicazioni che si sono rivelate nei campioni analizzati: l’insufficienza respiratoria nel 94,1%, e poi in varie percentuali: danno renale, o del miocardico acute. Il decorso della malattia, dall’insorgenza dei sintomi al decesso, sono risultati essere dodici giorni.
Nei dati Istat forniti al maggio 2020 la mortalità da Covid-19 nel primo trimestre 2020 risultava di 13.700 persone. E oltre questi, ulteriori 11.600 decessi di cui si ipotizzano tre cause: ulteriore mortalità associata a Covid-19 ma senza tampone diagnostico, indiretta e correlata al virus per disfunzioni di organi come cuore o reni, conseguenze della malattia in persone sempre non testate. C’è stato un aumento della mortalità per cause cardio-respiratorie e mortalità indiretta causata dalla ‘crisi del sistema ospedaliero’ e dal ‘timore di recarsi in ospedale’. Confrontando i decessi del 2020 con i decessi del marzo 2017 per altre
malattie, si nota che, il numero rilevato è superiore. L’analisi dei decessi del 2020 mostra come tale eccesso sia attribuibile al fatto che, molte persone non sono state sottopposte al test, ma certificate dai medici sulla base di una diagnosi clinica. Che ha rivelato la presenza del Covid-19 o con effetti correlati o meno a questo. Per la cura è stata utilizzata la terapia antibiotica al 85,9% dei casi, e in un paziente su due antivirale e steroidea. Il report riporta che al 2 dicembre tra i circa 657 pazienti deceduti e positivi al Covid di età inferiore ai cinquanta anni. Oltre un centinaio di persone presentavano gravi patologie preesistenti: cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità. Solo quindici non avevano diagnosticate patologie di rilievo.

Link

https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Report-COVID-2019_2_dicembre.pdf

https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/pdf/Rapp_Istat_Iss_9luglio.pdf

https://www.istat.it/it/files/2020/07/Report_ISS_Istat_Cause-di-morte-Covid.pdf

https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/pdf/Rapp_Istat_Iss_3Giugno.pdf

https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/pdf/Rapporto_Istat_ISS.pdf