Sanatorie e amnesie: La parola a chi lotta, basta criminalizzazione!

Continua ad infuriare il dibattito sulla regolarizzazione di chi è senza documenti. A tre giorni dall’approvazione di un decreto alquanto fumoso, tra chi si dichiara soddisfatto e cerca di intestarsene il merito (come Caritas e CGIL, oltre ovviamente alla ministra Bellanova e alla sua ipocrisia) e chi ne contesta l’utilitarismo e l’eccessiva restrittività, chiamando allo sciopero (come USB) o alla protesta (come la campagna ‘Siamo qui’), sembra però esserci un tratto comune. A nessuno, pare, è venuto in mente di interpellare i diretti interessati. D’altronde non è una novità, ma sta nella natura della politica antirazzista personalizzata o per procura.

Come potete ascoltare dalla viva voce di chi vive nei ghetti e lavora nelle campagne, e da anni lotta in maniera auto-organizzata per i documenti, i contratti e la casa, la prima reazione alla notizia è la soddisfazione. Soddisfazione perché si è consapevoli che questa sanatoria, per quanto assolutamente limitata e per nulla risolutiva, è pur sempre il risultato di anni di lotte, di sacrifici, di repressione e di violenza quotidiana. Allo stesso tempo, rimane la certezza che la lotta non sia finita qui, una certezza che accompagna le vite dei protagonisti di queste battaglie, da sempre. Sappiamo che il vero nemico sono le leggi che controllano e criminalizzano l’immigrazione e la solidarietà, per alimentare un sistema che ci vuole soli e divisi per meglio sfruttarci.

Ma consentiteci, per un attimo, di notare che questo provvedimento dà ragione a chi, per aver chiesto i documenti e i contratti, ha ricevuto porte in faccia, false promesse, denunce, manganellate, fogli di via e condanne. Se davvero avete accolto come giuste le istanze per cui per tanti anni si è lottato, poniamo una fine alla repressione che ferocemente continua ad accanirsi su chi queste lotte le ha portate avanti e sostenute con tanta determinazione. Sanatoria o no, non ci stancheremo di ripetere che l’immigrazione non è un crimine, e la solidarietà non è un reato! Documenti, case, contratti per tutti!